Regia di Sam Mendes vedi scheda film
Svegliarsi un giorno e comprendere che la monotonia tra frustrazioni sessuali e solitudine non può essere la massima aspirazione della vita può essere la scintilla che innesca un procedimento di evoluzione a catena, che affonda le proprie basi nel coraggio di rimettersi in discussione. Così Lester trova il coraggio di cambiare e audacemente lascia il lavoro per vivere. Bellissima la sceneggiatura che dà grandi spunti di riflessione e non scade mai nel patetico, nel banale o nel prevedibile! Bella l'intenzione di Lester di aprire gli occhi alla moglie quando le fa notare che le cose hanno preso il sopravvento sull'amore e che i sentimenti sono stati dapprima schiacciati e poi dimenticati per gli oggetti di vita quotidiana. La prosaicità ammazza l'uomo! Una nuova ottica per vivere la vita: "Oggi è il primo giorno del tempo che ci resta!"; mi lascia un segno inevitabilmente indelebile!
Bravissima, complessata, cupa: una rivelazione!
La Lolita del film è ben delineata ed è anche scontato il suo bluff: tanto appariscente quanto evanescente!
Bella interpretazione isterica e nevrotica, il suo personaggio è l'incarnazione dell'insoddisfazione diventata quotidianità e irrimediabile accettazione di ciò che si ha senza più riuscire a staccarsi dal meccanismo vizioso della vita quotidiana.
Impossibile non dire che qui dà il meglio di sè, o ancor meglio che in questo film lo si vede in una interpretazione memorabile. Spacey dà spessore al personaggio nelle sue mille contraddizioni e lo trasforma da perdente a vincente (se stare da dio si può considerare un po' essere vincenti!).
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