Regia di Sam Mendes vedi scheda film
VOTO : 7/8.
Mi ricordo ancora la prima visione in sala (seguita poi da diverse casalinghe), con il pubblico sempre alla ricerca della risata (ed in effetti si ride parecchio, ma amaro, nella prima parte), seguire le vicende di un Kevin Spacey a dir poco straordinario.
Qui il sogno americano è per sempre rinnegato (a partire dal titolo), il suo personaggio si masturba nel letto (con accanto la moglie, che rappresenta l’insopportabile middle class, dove tutto deve essere perfetto e fatto in fretta e furia solo per piacere agli altri e non per se stessi), in doccia, fuma le canne, ha perso ogni interesse, e si risveglia di fronte ad una nuova Lolita, si mette a fare pesi e torna a sentirsi vivo.
Al suo fianco una figlia che sta cominciando adesso a vivere ed una moglie che non ha mai vissuto per davvero (o se lo ha fatto è ormai da troppo che ha rinunciato), un vero angosciante tormento.
Un quadretto con tanta carne al fuoco, rappresentato con un registro stilistico che funziona estremamente bene pur non affrontando un mondo completamente nuovo, grazie ad uno sguardo quasi amorevole rivolto al protagonista ed a una visione d’insieme che si mantiene sempre lucida ed efficace.
Non mancano poi immagini decisamente penetranti (la Suvari immersa nelle rose rosse è una scena che in tantissimi si ricordano) ed a chiudere un finale tanto agghiacciante quanto umano.
La vita può essere beffarda (anzi direi che spesso lo è e basta) e così anche la moglie non potrà fare altro che aprire l’armadio e piangere (con un risveglio del vero essere umano, che, tendenzialmente, solo quando è troppo tardi, riesce ad aprire cuore e mente) annusando i vestiti del marito.
Un finale che racchiude alla perfezione l’essenza del film (per qualcuno semplicemente furbo, per me un ottimo esemplare di film che sa interloquire con il pubblico alternando i toni, senza perdere di vista la strada maestra) , valorizzandolo all’estremo.
Cinque stelle, uno dei miei film del cuore e l’America non sarà più la stessa.
VOTO : 7/8.
Ad oggi la sua miglior, e credo difficilmente ripetibile, regia.
VOTO : 8.
Straordinario.
VOTO : 7,5.
Molto brava a fare l'isterica, fa stringere il cuore nel finale.
Completa.
VOTO : 7.
Oggetto del desiderio.
VOTO : 7.
Brava a rappresentare il disagio interiore giovanile.
VOTO : 7.
Bella prova.
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