Regia di Bo Burnham, Christopher Storer vedi scheda film
Un’ora di musica, comicità, poesie, racconti con Bo Burnham, tra ironia, demenziale e politicamente scorretto.
Il ragazzino terribile, l’enfant prodige della comicità americana, il fenomeno di YouTube Bo Burnham torna con il suo secondo spettacolo dal vivo a tre anni di distanza dal primo (Words words words, del 2010): ha solo 22 anni, ma sa già stare sul palco come un veterano e i miglioramenti rispetto al precedente show, già folgorante e caleidoscopico, sono evidenti. Burnham intrattiene il suo pubblico con qualsiasi cosa gli passi per la mente: oltre a musica e stand up comedy, ci sono qui poesia, fiabe, numeri di magia, sketch mimici e chissà cos’altro. La principale arma del giovane comico è comunque l’autoironia, sempre mantenuta viva, e uno dei punti cardine del suo spettacolo – come in Words words words, d’altronde – è il disvelamento continuo della quarta parete, l’ammiccamento alla realtà nel bel mezzo della rappresentazione di fantasia. Un’ora (tonda) a questi livelli e con questi ritmi ne equivale a parecchie altre di tanti pur validi intrattenitori. Burnham è anche autore del copione e firma qui la regia insieme al più esperto Christopher Storer. 7/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta