Regia di Francesco Barilli vedi scheda film
E' un anomalo giallo/horror italiano, un film cupo e scuro, che si distingue dai molti simili di quel periodo per una buona regia e una buona sceneggiatura. La protagonista non è sempre all'altezza, forse manca qua e là di espressività, ma a appunto il film non si regge solo su di lei. L'ambientazione è una Roma sinistra e inquietante, anche quando è in pieno sole. I personaggi sono tutti strani tipi per nulla simpatici, a cominciare dai vicini di casa fino ai non raccomandabili africani. Anche l'aria di mistero è efficacie. Per il resto il regista si ispira non poco a Roman Polanski, in modo particolare da "Rosemary's baby" e "L'inquilino del terzo piano". Non è però una scimiottatura o una scopiazzatura. Dove la pellicola secondo me passa il segno è il finale, che mostra nei particolari un atto di antropofagia; lì, per quanto mi riguarda, siamo oltre la soglia dello schifo tollerabile. Si poteva, senza cambiare di un pelo la trama, evitare di mostrare certe scene (che accontenteranno però gli spettatori sadici).
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