Regia di Peter Greenaway vedi scheda film
Grottesco, strano, teatrale, sublime. Come un piatto di alta gastronomia: solo per palati sopraffini.
Di sicura difficile "digestione" (in coerenza col filo conduttore gastronomico), il film di Greenaway si presenta come un'opera estremamente estetica e allo stesso tempo grottesca: l'uso dei colori che scandiscono gli ambienti, le scenografie teatrali che si discostano da quella che potrebbe essere una resa realistica della vicenda, le composizioni pittoriche di ogni singolo fotogramma dalle sontuose cene alle carnose scene erotiche e il parossismo dei personaggi rendono bene il concetto di Settima Arte.
Estraniante, pungente ed estremamente gustoso (quanto le portate che vengono servite nel fantomatico Le Hollandais), Il cuoco, il ladro, sua moglie e il suo amante e' indubbiamente apprezzabile da un pubblico ristretto e svezzato da questa tipologia di cinema per la sua stranezza, come un piatto di alta cucina.
Solo per palati raffinati.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta