In un elegante ristorante gestito dal cuoco francese Richard si reca quotidianamente a mangiare il volgare e feroce bandito Albert, con i suoi scagnozzi e la moglie Georgina. Quest'ultima si innamora di un solitario avventore: i due diventano amanti. Nonostante la protezione di Richard, Albert si vendica atrocemente, ma la risposta di Georgina è altrettanto spietata.
Note
Commedia crudele e rituale, tra le più sarcastiche opere del regista. Greenaway allestisce un set particolarissimo; si aggiungano uno humour crudele più che nero, la fotografia di Sacha Vierny e le muische di Michael Nyman.
Al pari de La grande abbuffata l'erotismo viene ridotto a sintomo bulimico, deviato su un processo puramente fisiologico, assimilabile a quello dell'evacuazione (simboleggiata dal luogo deputato agli incontri carnali degli amanti). Finale a tema cannibalico.
Peter Greenaway, regista di culto dei tardi anni ottanta, è stato un po' ridimensionato. Anzi quasi dimenticato. Ringraziamo il signore infinitamente buono e misericordioso.
Riporto e condivido questo commento: "L'autore in questo film dimostra un grande disprezzo e un'assoluta mancanza di riguardo per la dignità umana". ("Segnalazioni Cinematografiche").
La trilogia cibo-sesso-violenza è il tema conduttore di quest'opera che folgora per la sua fotografia e per la regia "cullante" delle carrellate greenawayane…
Londra. All'interno di un elegante ristorante gestito dall'esperto cuoco francese Richard (Richard Bohringer), si consuma l'adulterio ai danni del proprietario del locale, Albert (Michael Gambon) un mafioso volgare e violento.
La moglie Georgina (Helen Mirren) lo tradisce con un cliente abituale, Michael (Alan Howard), bibliotecario educato e timido.
Albert reagisce uccidendo il rivale… leggi tutto
Bello,grottesco ,crudele,sarcastico,capolavoro,trash,da cinefili,da cultori,noioso,artistico,una puttanata,un colpo allo stomaco,fulminante,scioccante.....signori scusate forse stasera non era la giornata giusta per vedere una pellicola simile,una delle tante.....forse la migliore di uno stano regista che si chiama Greenaway......dimenticavo....la stelletta in piu' l'ho data per il bel finale… leggi tutto
Come tutti i film "estremi" anche "Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante" susciterà reazioni molto contrastanti nel pubblico: si tratta di un'opera che abbraccia apertamente la provocazione intellettuale, contiene alcune scene di violenza piuttosto forti e disturbanti, ma al tempo stesso è costruita con una messa in scena che si può definire geniale, geometrica e…
Quando dimenticare già significa morire, e curarsi della morte vuol dire sottrarre la vita dalle pene dell'oblio. I corpi dei defunti stanno lì, immobili, e si fanno specchio della triste solitudine…
“I’ll bloody find them and I’ll bloody kill him! And I’ll bloody eat him! I’ll kill him and I’ll eat him!”
Albert Spica (Michael Gambon), aggressivo, logorroico e volgare boss malavitoso, è il proprietario del ristorante Le Hollandais, dove è solito recarsi per cena ogni sera con il suo gruppo di sgherri e la moglie…
L'importanza della colonna sonora si rivela spesso fondamentale nel contribuire al successo di un film. In particolare per il genere thriller e horror. Ne sa qualcosa Dario Argento, tra i primi -in Italia ma non solo-…
Londra. All'interno di un elegante ristorante gestito dall'esperto cuoco francese Richard (Richard Bohringer), si consuma l'adulterio ai danni del proprietario del locale, Albert (Michael Gambon) un mafioso volgare e violento.
La moglie Georgina (Helen Mirren) lo tradisce con un cliente abituale, Michael (Alan Howard), bibliotecario educato e timido.
Albert reagisce uccidendo il rivale…
i film di Greenaway che ho visto fin'ora sono sempre improntati sull'antitesi tra la presenza di temi bassi (merda, sangue, trivialità e violenze varie) in un contesto di sfarzo opulente (puro cinema barocco).
In questo caso specifico il cast tecnico è spaventoso: Sacha Vierny alla fotografia - una teatralissima e sovraccarica unica scena ripartita in sotto stanze cromatiche…
Vedere questo film è come entrare in una dimensione onirica, in cui tutti i punti di riferimento saltano, e segui i protagonisti in un tunnel pazzesco di emozioni e reazioni. Georgina che frequenta il ristorante francese di Richard , si innamora di un cliente riservato e serio , che porta sempre con se dei libri. I due diventano amanti, ma il marito dispotico e rozzo della donna sospetta…
Richard Francis Burton (non l’attore), chi era costui ? Nato in Inghilterra nel 1821 e morto a Trieste nel 1890 fu un esploratore, geografo, traduttore, scrittore, soldato, orientalista, cartografo, etnologo,…
Di sicura difficile "digestione" (in coerenza col filo conduttore gastronomico), il film di Greenaway si presenta come un'opera estremamente estetica e allo stesso tempo grottesca: l'uso dei colori che scandiscono gli ambienti, le scenografie teatrali che si discostano da quella che potrebbe essere una resa realistica della vicenda, le composizioni pittoriche di ogni singolo fotogramma dalle…
Riviste dedicate, guide che consigliano i ristoranti migliori, App che ci fanno cenare a colpo sicuro, librerie zeppe di libri scritti da cuochi storici o improvvisati, e poi show cooking, reality sui migliori…
Se esiste un genere per cui ho un debole quello è: la commedia nera. Lo reputo un genere a parte, distante dalla commedia intesa come tale. La commedia nera è quel tipo di commedia che tratta di veri…
Il cibo, la fame. il cinema... tutto si confonde mentre il desiderio, comun denominatore delle nostre vite, regna sovrano in un mondo di celluloide ed umana fragilità.
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Commenti (10) vedi tutti
Al pari de La grande abbuffata l'erotismo viene ridotto a sintomo bulimico, deviato su un processo puramente fisiologico, assimilabile a quello dell'evacuazione (simboleggiata dal luogo deputato agli incontri carnali degli amanti). Finale a tema cannibalico.
commento di undyingPeter Greenaway, regista di culto dei tardi anni ottanta, è stato un po' ridimensionato. Anzi quasi dimenticato. Ringraziamo il signore infinitamente buono e misericordioso.
commento di banduroDi una pesantezza unica.
commento di silviodifedeUna storia grottesca di sesso, violenza e cannibalismo, per palati forti e raffinati.
leggi la recensione completa di passo8mmridottoRiporto e condivido questo commento: "L'autore in questo film dimostra un grande disprezzo e un'assoluta mancanza di riguardo per la dignità umana". ("Segnalazioni Cinematografiche").
commento di francaraccioGrottesco, strano, teatrale, sublime. Come un piatto di alta gastronomia: solo per palati sopraffini.
leggi la recensione completa di CocchanVoto 5. [09.10.2012]
commento di PPLa trilogia cibo-sesso-violenza è il tema conduttore di quest'opera che folgora per la sua fotografia e per la regia "cullante" delle carrellate greenawayane…
commento di carlos briganteSecondo me, il capolavoro di Peter Greenaway.
commento di ligetiche dire del continuo sproloquiare del ciccione e il dolce e disperato canto del fanciullo, niente speranza per i deboli, saranno uccisi.
commento di 9 gatti