Giugno 1946 Stalin lancia una vasta propaganda rivolta agli emigranti russi, per lo più rifugiati politici, che vivono in Occidente. In cambio di un ritorno in patria promette loro l'amnistia, il passaporto sovietico e la possibilità di partecipare alla ricostruzione dell'Unione Sovietica. Alexei, un medico rifuigatosi in Francia, risponde all'appello della patria e porta con sé la moglie, Marie e il figlio. Al loro arrivo nella città di Odessa, trovano che molti dei loro compagni di viaggio vengono giustiziati o deportati in campi di lavoro.
Note
La macchina da presa e l'immaginazione decorativa e tradizionale, di Régis Wargnier, costruiscono Sui volti di Alexei (un misurato Oleg Menchikov) e di Marie (una Sandrine Bonnaire molto brava in alcune scene madri) un melodramma politico in interno familiare.
Nel 1946 Stalin, per motivi poco chiari, invitò gli esuli del post-rivoluzione russa a rientrare in patria, promettendo loro un passaporto sovietico. Ma, al loro arrivo, l'accoglienza fu gelida: la maggior parte fu mandata nei campi di lavoro forzato, mentre qualcuno fu costretto a collaborare con il KGB. Il ritorno in Occidente fu loro precluso.
Questa, in soldoni, la premessa e la… leggi tutto
La macchina da presa e l’immaginazione, composta, decorativa e tradizionale, di Régis Wargnier, sono attratte dai paesi perduti, dagli snodi esotici e inquietanti della Storia. Dopo l’Indocina degli anni ‘30, in quest’ultimo film si sposta nell’Unione Sovietica di Stalin e dei campi di lavoro, della repressione di massa e del terrore rosso, della grigia e odiosa cortina di ferro, dei… leggi tutto
Nel 1946 Stalin, per motivi poco chiari, invitò gli esuli del post-rivoluzione russa a rientrare in patria, promettendo loro un passaporto sovietico. Ma, al loro arrivo, l'accoglienza fu gelida: la maggior parte fu mandata nei campi di lavoro forzato, mentre qualcuno fu costretto a collaborare con il KGB. Il ritorno in Occidente fu loro precluso.
Questa, in soldoni, la premessa e la…
La macchina da presa e l’immaginazione, composta, decorativa e tradizionale, di Régis Wargnier, sono attratte dai paesi perduti, dagli snodi esotici e inquietanti della Storia. Dopo l’Indocina degli anni ‘30, in quest’ultimo film si sposta nell’Unione Sovietica di Stalin e dei campi di lavoro, della repressione di massa e del terrore rosso, della grigia e odiosa cortina di ferro, dei…
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Commenti (1) vedi tutti
Alcuni incauti esuli tornano in Unione Sovietica, invitati da Stalin.
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