Regia di Alejandro Agresti vedi scheda film
Mi è capitato raramente di vedere un cinema più futile di quello di Agresti. Forse, almeno in questo caso, la sua musa è il teatro di Ionesco, ma mi sembra mal digerito. Più che l'ultimo cinema del mondo, questo del regista argentino mi sembra un cinema fuori dal mondo: come la sua Patagonia ha un cinema tutto suo, dove si proiettano gli scarti delle altre sale cinematografiche, anche Agresti ha un cinema tutto suo, autoreferenziale, slegato dal resto del mondo. E magari, come il suo "scienziato", scopritore della teoria della relatività trent'anni dopo Einstein, pensa anche di essere originale e inventivo.
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