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Il cugino americano

Regia di Giacomo Battiato vedi scheda film

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La recensione su Il cugino americano

di mm40
3 stelle

Julian Salina e Giuliano Salina sono cugini, ma praticamente non si conoscono. Il primo vive in America e il secondo in Sicilia; entrambi emancipatisi ampiamente dalle radici mafiose della famiglia, si ritrovano però coinvolti nei loschi intrighi di un boss, che vuole eliminato il secondo, giudice antimafia, per mano del primo. Che, ovviamente, non ha nessuna intenzione di prestarsi a un omicidio, ma dietro ricatto decide che può solo recarsi in Italia e vedere il da farsi.

Non paga di produrre La piovra (che in quegli anni andava fortissimo in tv), la Rai commissionò a Giacomo Battiato questo Il cugino americano, ennesima storiella - dai tempi de Il padrino di Coppola, 1972 - sulla mafia italoamericana, provvista di intrighi, retroscena, ammazzamenti, tradimenti e via dicendo a sufficienza per colmare tre puntate televisive. Se il totale della durata sfora ampiamente i duecento minuti per raggiungere le quasi quattro ore di lunghezza, esiste comunque una versione tagliata apposta per il cinema che arriva a malapena a metà della durata. Battiato si incarica anche della sceneggiatura, scritta insieme a Corrado Augias, e ha a disposizione un discreto budget che gli permette di girare con una buona dose di esterni fra New York e la Sicilia; purtroppo però - almeno nella versione catodica del prodotto, considerata la lunghezza - su azione ed esterni prevalgono nettamente i dialoghi in interni (anche per aiutare lo spettatore a non perdere il filo, ulteriore caratteristica dei lavori per il piccolo schermo). Brad Davis e Tony Lo Bianco sono i due protagonisti statunitensi, ma la parte migliore del cast è quella italiana, disseminata nei personaggi di contorno: Arnoldo Foà, Ricky Tognazzi, Angelo Infanti, Barbara De Rossi sono i nomi principali. Non si va oltre il puro intrattenimento a sfondo drammatico, naturalmente senza esagerare nella violenza, nella volgarità o in altri elementi che potrebbero turbare il grande pubblico. Battiato continuerà a dirigere soprattutto per la tv, arrivando finalmente nel 1997 e nel 1998 a girare proprio due episodi, l'ottavo e il nono, de La piovra. 3/10.

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