Regia di Jack Salvatori vedi scheda film
Nell’immediato dopoguerra un dottore americano in un paesino italiano si innamora di una bella ragazza locale; soltanto l’ormai inatteso ritorno a casa, dalla prigionia, del fidanzato della giovane pone fine alle fantasie del medico.
Figlio di padre italiano e di madre irlandese, nella sua breve esistenza (1901-1950) Jack Salvatori lavorò tra Hollywood e Cinecittà come attore, regista e pure come tecnico del suono; le buone intenzioni dietro a questa pellicola lasciano d’altronde trasparire una passione genuina per la settima arte da parte del Nostro, che firma qui anche il copione insieme a Umberto Sacripante. Al di là delle buone intenzioni, a ogni modo, di Umanità rimane solamente un timido esempio di pellicola che prova a inserirsi sulla scia del neorealismo (atmosfera di ricostruzione, scene all’aperto, personaggi popolari) senza convincere del tutto, spingendosi più sul versante del melodramma che su quello del ritratto dei suoi tempi, dell’affresco sociale che maggiormente ha caratterizzato e lasciato segni indelebili nell’immaginario collettivo per quanto riguarda il filone norealista. Anche la presenza di interpreti professionisti – e di non pochi nomi famosi – nel cast spegne qualsiasi velleità in tal senso: Roldano Lupi, Gino Cervi, Carla Del Poggio, Aldo Silvani, Franca Dominici e il già citato Sacripante figurano nei ruoli principali del lavoro. A quanto è dato sapere, questa è l’ultima pellicola diretta da Salvatori. 3,5/10.
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