Regia di Michael Mann vedi scheda film
https://www.youtube.com/watch?v=vkFfCQVjc3w
La prima scena del film ci offre da subito una precisa informazione. “60 minuti” è un programma coi contro…fiocchi. Un programma diretto da un regista che ha il fiuto per le notizie “bomba” e con un conduttore, il migliore in circolazione, a dir poco agguerrito. Uno che ad un temutissimo hezbollah domanda subito, a bruciapelo, se si possa definire un terrorista (c’è da chiedersi, allora, quali possano essere state le numerose altre domande).
Ma siamo sicuri che le industrie del tabacco siano da meno, quanto a combattività e disponibilità di carte nelle maniche? Siamo sicuri che ad essere messa in scacco - a causa di inghippi legali più o meno pretestuosi - non rischi di essere la stessa osannata libertà di stampa a stelle e strisce?
Domanda nient’affatto retorica, avremo modo di scoprire.
Insider – dentro la notizia traduce in immagini fosche e musiche obnubilanti, in riprese nervose (forse troppo), ma anche estenuanti, in sfoghi personali, ma mai intimistici, un braccio di ferro fra titani. Fra uno dei “7 nani” delle industrie del tabacco e l’emittente del programma più ascoltato d’America. In palio c’è un preziosissimo bene a due facce. Il silenzio più tombale (per l’uno). La massima condivisione possibile (per l’altro).
E intanto, i principali artefici di tale epico scontro si scannano come leoni in trappola nella giungla regolamentata della società odierna onde preservare, nei limiti del possibile, non tanto la normalità delle loro esistenze, bensì quel poco di senso etico che ancora interpella le rispettive coscienze. Le coscienze di tutti.
Tratto da una storia vera, Mann dirige un film avvincente perchè sa coinvolgere appieno lo spettatore. Perché mentre schiaccia i protagonisti sotto il peso delle responsabilità delle loro scelte, prende per mano lo spettatore e lo conduce attraverso il medesimo, lungo (il film dura più di due ore e mezza) calvario interiore (quello vissuto dai protagonisti), per lasciare la presa solo all’ultimo, quando oramai, dalla strada imboccata, non si può più tornare indietro.
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