Regia di Juan Bosch vedi scheda film
Co-produzione italo-spagnola sceneggiata dal giallista Fabio Pitorru e incentrata sulle grazie della celebre soubrette italiana. Chiaramente ispirato da Giovannona Coscialunga...
Roma. Durante l'esercizio delle sue funzioni, la peripatetica Lola (Carmen Villani) viene affiancata da Fabrizio (Simón Andreu), un industriale di prodotti farmaceutici. Assieme alla moglie Gabriella (Fedra Lorente), l'uomo intende corrompere l'onorevole Aristide (Carlo Giuffrè) per far sì che possa farsi promotore della distribuzione su ampia scala del farmaco Fegatin, un medicinale che "dovrebbe far bene al fegato, ma non serve a niente". Assieme a Lola, spacciata per sua moglie, Fabrizio si reca all'appuntamento con l'intenzione di ingraziarsi i favori del politico, facendolo sedurre dalla (finta) consorte. In un albergo a ridosso del mare, Fabrizio e Lola si incontrano così assieme all'onorevole e sua moglie Patty (Esperanza Roy). È presente però anche la coppia composta da Romolo (Aldo Maccione) - ginecologo e sottosegretario di Aristide - ed Esmeralda (Josele Roman). I tradimenti non risparmiano nessuno, facendosi i protagonisti tutti cornuti: tra scambi di partner più o meno segreti, finisce però che Lola riesce a giacere nel letto dell'onorevole. Ma le cose non andranno come previsto.
"Gliel'hanno mai detto che le persone normali sono le più depravate?"
(Lola)
"Dieci in auto, venti a letto... Venti in auto, quaranta a letto."
(Tariffe - aggiornate all'inflazione - di Lola, che danno anche titolo alla versione tedesca: 20 im auto, 40 im bett)
Commedia, poco sexy e meno ironica, diretta con il pilota automatico dal mediocre cineasta iberico Juan Bosch (regista di Le notti di Satana e del simile La moglie dell'amico è sempre più buona). La scadente sceneggiatura, opera congiunta tra il regista, il giallista Fabio Pittorru e Sérgio Ricci, riprende in parte il soggetto del ben più interessante Giovannona coscialunga riempiendo il vuoto narrativo con barzellette di dubbio gusto e ben poco comiche. Alla piattezza di un film privo di idee e pieno di sketches da pellicola a luce rossa, si adatta un cast che ha dato altrove ben altra prova artistica. Persino Stelvio Cipriani si adegua all'andazzo, componendo una colonna sonora anonima e insignificante. Giuffrè e Maccione procedono senza stimoli, offrendo una prestazione da minimo sindacale, mentre la diva dell'epoca (Carmen Villani) riesce ad essere supponente e naturalmente antipatica, offrendo ben poco di sensuale agli occhi dello spettatore. Risaltano paradossalmente i caratteri secondari delle due interpreti spagnole (Esperanza Roy e Josele Roman) più disinibite, maggiormente audaci e, senza dubbio, uniche in grado di strappare qualche sorriso. A differenza di quello che si potrebbe supporre - e per quello che può importare - "la signora che ha fatto il pieno" sarebbe poi Patty (Esperanza Roy), così definita dalla frase che pronuncia l'onorevole marito quando la stessa si presenta - dopo essersi abbandonata sessualmente con un giovane e aitante marinaio - mostrando le chiavi della macchina.
Citazioni
"Ho la pressione alta e se non faccio l'amore spesso soffro di emicrania (...) Mio marito, dopo dieci anni di matrimonio, ha cambiato musica. Prima non faceva altro che suonare Stravinskij - L'uccello di fuoco; adesso Schubert - L'incompiuta." (Esmeralda)
"Sai perché ai nani non è permesso di entrare nei campi dei nudisti? Perché vanno sempre a sbattere il naso in quel posto!"
(Lola)
"Niente da dire contro i medici, gente grandiosa: prima quando si aveva una puntura di zanzara ci si grattava, oggi ci possono prescrivere dodici pomate diverse e nessuna serve."
(Gottfried Benn)
F.P. 13/12/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 82'54")
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta