E finalmente gli zombi hanno imparato pure a tirare le porte, senza spingere.
È curioso che pochi momenti prima di avere proposto a mio figlio la visione di un film insieme, con un suo secco No, e dopo avere avuto una precisazione nei suoi confronti su chi siano gli youtuber che vivono rinchiusi in scantinati, che continuamente guarda videogiocare con delle voci starnazzanti, io decida a mia volta di guardare un film di zombi con più successo al box office di Corea, con protagonista appunto uno youtuber (Morris 62), costretto appena alzato dal letto a sopravvivere in un appartamento mentre la città va in sfacelo.
Naturalmente i bei film di zombi sono quelli dove si parla poco e l’azione avviene nel minor tempo possibile, se per esempio in “La notte ha divorato il mondo” di produzione francese l’azione si sviluppava dopo circa 10 minuti, in “#Alive” dopo neppure cinque minuti siamo gettati nel pieno della pandemia zombesca.
Ormai la nuova rotta del Low Budget è rimanere in uno spazio chiuso e ristretto, niente on the road come Train to Busan e 28 giorni dopo ma si ritorna ai classici chiusi Romeriani, con le Notti che divorano il mondo o la Horde, che poi non è così sbagliato come approccio, perchè ogni angolo può essere un (dis)piacere.
Insomma piccole nuove idee e nuove figure di contagiati zombi, dalle trasformazioni alla "I am a hero" con schiocchi ossei di vertebre e giunture da essere praticamente tutti paralitici già di partenza, ma che invece corrono come i figli del vento. E inoltre vengo contraddetto a quello che avevo affermato in precedenza qui, che se si è chiusi in un ambiente dove le aperture sono verso l’esterno, saremmo stati al sicuro visto che gli zombi sanno solo spingere, e invece qui sanno pure tirare verso se stessi e persino muovere le maniglie e quindi diciamocelo……………………siamo fregati. E pure con un’ottima memoria, che si distingue persino sull’attitudine lavorativa e sportiva, come il vigile del fuoco che riesce a scalare la parete con l’aiuto di una corda e quindi ritornando ancora a “i am a hero” come il saltatore in alto con la carogna e la tigna dentro di se, per compiere il salto perfetto a scapito della sua capoccia.
Insomma che siamo degli youtuber da seggiola con un tappeto biondo, oppure dei normalissimi conoscitori di sopravvivenza se ci trovassimo, all’interno di un appartamento isolati con poco cibo e acqua, il vero problema è procurarsi l’approvvigionamento per sopravvivere e uscire quindi dal luogo confortevole dove ci troviamo. E qui alla fine il personaggio Oh Jun-u insieme alla dirimpettaia molto più inventiva (reale questa volta) Kim Yu-bin, non se la cavano poi così male per essere tipi abbastanza normali.
È controproducente ammetterlo in sedi sbagliate ma, l'irresponsabilita di Oh di non avere fatto la spesa su consiglio di sua mamma lo ha salvato. Perché se fosse stato in strada sarebbe sicuramente morto, ma così non è stato, anche se nel tempo del passare dei giorni ripagherà le conseguenze sull'essere stato tanto sciocco, ma solo in questo caso ne è valsa comunque la pena.
Mio figlio vuole fare lo youtuber….e ha 8 anni. Porc…
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