Regia di John Hyams vedi scheda film
Un buon thriller ...
Una giovane vedova depressa decide di cambiare vita trasferendosi altrove , ma deve affrontare un lungo viaggio tra le foreste della Costa Occidentale ... John Hyams continua la tradizione del più noto padre Peter e fa il regista . Finora aveva diretto solo qualche dozzinale film action o di arti marziali con Van Damme , ma questa volta si dedica al thriller , ibridandolo con il survival movie . E tutto sommato , senza far gridare al miracolo , fa un discreto lavoro , costruendo una pellicola che tiene alta la tensione dall' inizio alla fine . La storia è molto lineare e classicamente semplice , imperniata in sostanza su due soli personaggi , la vittima ed il carnefice , che si affrontano senza requie per tutto il film .
La ragazza ha il merito , una volta tanto , di non essere la solita oca dedita ai comportamenti più stupidi ed autolesionistici e , a parte qualche ingenuità , evita astutamente tutti i vari tranelli del suo avversario , almeno fino all' epilogo in cui decide di rischiare anche troppo . Belle ambientazioni nella tetra ed umida foresta , con buone riprese degli adrenalinici inseguimenti nel verde che fanno tenere lo spettatore con il fiato in sospeso , aiutate anche da una colonna sonora adeguatamente ansiogena . I due protagonisti mi risultano del tutto sconosciuti , ma entrambi , sia la fuggitiva Jules Willcox che il serial killer Marc Menchaca , si dimostrano molto credibili nei loro intensi ruoli . Piccola parte per Anthony Heald , il cacciatore di passaggio , unico volto noto del minimale cast . Insomma , un thriller che fa il suo dovere , che è quello di regalare un bel po' di suspense al pubblico senza rivelarsi troppo insulso . Per me merita anche un buon 7 .
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