Regia di John Hyams vedi scheda film
Buon thriller ambientato in mezzo alla natura, che riesce a farsi seguire con estremo interesse.
Jessica (Jules Willcox) non riesce a sopportare il peso del lutto: suo marito si è suicidato da sei mesi e per tentare di distrarsi decide di affrontare un lungo tragitto in automobile. Dopo un'intera giornata di viaggio, incontra un uomo su un fuoristrada (Marc Menchaca) che sembra seguirla ossessivamente. Non immagina di essere finita al centro delle attenzioni di un serial killer.
Soggetto ridotto all'essenziale, con solo due attori in scena, ma trasformato in un'avvincente e ritmata sceneggiatura da Mattias Olsson. La narrazione, suddivisa in cinque capitoli (The road, The river, The rain, The night e The clearing), procede prevalentemente in mezzo alla natura. Alone, dopo un inizio in evidente debito con Duel (Steven Spielberg, 1972), assume l'aspetto di survival movie, reso particolarmente teso dall'interminabile inseguimento del serial killer alla vittima di turno. Ma non è tanto la storia ad essere interessante in Alone, quando il metodo adottato per raccontarla, che punta cioè alla suggestiva potenzialità di una cinematografia ispirata, in grado di rendere più interessante il contenitore del contenuto. Dalle ottime sequenze iniziali di inseguimento in autostrada ai successivi percorsi in mezzo alla natura selvaggia, John Hyams dimostra di essere un regista meticoloso e particolarmente attento al risultato. Lo si capisce anche dalla scelta del cast, composto da soli tre attori (compreso Anthony Heald, nei panni di uno sfortunato cacciatore) ma di eccezionale talento, in grado di rendere realistica e agghiacciante la drammatica situazione. Un thriller di classe, che riesce a farsi seguire senza mai cedere a livello di verosimiglianza anche e soprattutto in virtù della tecnica, come dimostra ad esempio una (tra le tantissime) perfetta scena nel bosco, realizzata non con l'ormai classico drone ma con una gru - alla quale è ancorata la macchina da presa - in elevazione sulla protagonista, spedita senza sosta verso il cielo, oltre le cime degli altissimi alberi. John Hyams, assieme a Nicolas Winding Refn, dal 2019 è annunciato come regista dell'atteso remake di Maniac cop (William Lustig, 1988) - sottoforma di serial televisivo - in grado di suscitare buone aspettative, proprio per la qualità garantita dai due nomi coinvolti alla direzione.
"La lotta per la sopravvivenza e l’odio sono le uniche cose che leghino gli uomini."
(Lev Tolstoj)
Trailer
F.P. 23/03/2022 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 97'37")
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