Regia di Elio Petri vedi scheda film
Brutto, nonostante delle ottime ambizioni. Non ci sono idee chiare, solo confusione.
Qualcosa di buono c'è: splendida la fotografia di Kuvellier, come gli interni di Polidori. Tutti recitano bene, e ci sono anche grandi attori: Tognazzi è straordinario come sempre, seppur poco credibile con l'accento romano. Randone, la Nicolodi, Scaccia...sono sciupati, dove la parte di protagonista, pur qui difficilissima, è di un Bucci che non convince. Orazio Orlando, Proietti, impreziosiscono un film che, quantunque ulteriormente avvalorato dalle splendide musiche di Morricone, non è affatto capace di dare una visione netta di quel che si voleva dire di interessante. Un minestrone di contestazione anticapitalista, con qualche lampo di sceneggiatura, ma assolutamente isolato: l'ispirazione qui languiva per il registra Petri e lo sceneggiatore Pirro, che altrove hanno fatto ben di meglio, come si sa. Troppo il grottesco, che invece in Todo modo avrebbe trovato, da parte del regista romano, una più felice applicazione.
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