Regia di Elio Petri vedi scheda film
Il cinema di Petri ha saputo regalare film molto più incisivi di questo "La proprietà non è più un furto", spesso sconclusionato ed eccessivamente retorico nel raccontare la parabola di un bancario (il pur bravo Flavio Bucci, ad uno dei suoi primi film) che diventa il persecutore di un ex cliente (un Tognazzi fin troppo sopra le righe). Così, in una sorta di compensazione tra chi (il cliente) si è arricchito truffando ed ingannando gli altri e chi (il redento giustiziere) cerca una sorta di giustizia sociale, passando però dalla parte del crimine, il film scivola presto in un prevedibile minestrone di vicende a metà tra il grottesco ed il ridicolo. Particine per Salvo Randone, Gigi Proietti e Franco Citti nella parte,lui sì, di un vero criminale.
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