Regia di Christian-Jaque vedi scheda film
· Il regista cerca alle volte di spostarsi nel versante della suspense, lasciando il genere che gli ha dato la notorietà come il cappa e spada. Qui affronta un argomento che promette suspense ed avventura, immergendosi, siamo nel 1956, in argomento come i collegamenti fra radioamatori che portano a sventare un dramma capitato al largo del mare del nord in un peschereccio francese. Il racconta incalza bene, con qualche stereotipo di troppo, in special modo nella prima parte, dopo, e cioè nel momento cruciale, la storia dovrebbe prendere il volo con una ritmo sostenuto, ma ci si perde in sentimentalismi raccontati di maniera e buonismi internazionali a dir poco credibili, siamo infatti in piena guerra fredda. La regia non ha ben tenuto conto della sceneggiatura firmata anche da Clouzot, ma ha scelto strade troppo facili, che rendono datata l’operazione
una storia ricca di suspense, ma che si perde per vie troppo facili e di maniera
ha tentato un'altra volta un terreno non suo ed il risultato non è eclatante
il ruolo troppo scontato della vedova
giovane, ma sempre riconoscibile
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