Regia di Giorgio Bontempi vedi scheda film
Esordio dell'ex-corrispondente del quotidiano Il Paese Giorgio Bontempi, che scrive e dirige in pieno Sessantotto un'operina esile e sfilacciata sulla storia d'amore tra un giornalista di sinistra inviato all'estero (Gian Maria Volontè) e una modella parigina (Mireille Darc): il tentativo di cogliere gli umori più vitali di un'Europa in fermento (attraverso i viaggi del protagonista tra Francia, Lussemburgo, Germania e Polonia), trasfigurati nella dialettica tra speranza e disillusione, sia sentimentale che politica, si perde tra i dialoghi evanescenti e il manierismo della messinscena, che stemperano l'incisività dell'assunto vanificandone l'indubbia sincerità ideologica e le tensioni più intime e sofferte. Servito da un eterogeneo cast di comprimari (Giampiero Albertini, Olga Georges-Picot, Erika Blanc, Carlo De Mejo) e dalla suggestiva colonna sonora di Mario Nascimbene, deluse lo stesso Volontè, che si rifiutò di doppiare il suo personaggio.
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