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Tutti per 1 - 1 per tutti

Regia di Giovanni Veronesi vedi scheda film

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La recensione su Tutti per 1 - 1 per tutti

di mck
6 stelle

Un godibilissimo bastante. (E poi c'è Giulia Michelini in versione maschiaccio - Tom Tom/Google Maps/MultiVac - che s'arrampica sugli alberi mezza scosciata.)

 

“Tutti Per Uno Meno Uno Per Tutti”, scritto “Tutti Per 1 – 1 Per Tutti” e stilizzato in locandina come “Tutti Per Uno Fratto/Diviso Uno Per Tutti” e nei titoli di testa in “Tutti Per 1 Per Tutti”, ma quanto sarebbe stato meglio “∞ x 1 – 1 ∀”, eh?, è il séguito promesso da “Moschettieri del Re Meno la PenUltima Missione”, scritto “Moschettieri del Re – la PenUltima Missione”, del quale dicevo, a suo tempo, che sembrava quasi trattarsi di un vero e proprio collaudo, ché ‘nfatti eccola qua, la post-penultima / pre-ultima missione, che scorre, fila e galoppa ch’è ‘na delizia, e speriamo venga presto l’ultima, nel senso che attenderei con piacere un terzo film.


Rispetto all’opera precedente qui il disvelamento metacinematografico avviene sin dal prologo, in stile “the NeverEnding Story”, e tutto il film è un sogno ad occhi aperti consapevole (coi molti giorni dell’avventura vissuta nel XVII secolo basata sui feullleton scritti da Dumas Padre ducent’anni dopo che nella realtà passano in un batter di ciglia nel qui ed ora nel quale aleggia il SARS-CoV-2), col finale che addirittura ricalca quello della pellicola che Wolfgang Petersen trasse dal romanzo di Michael Ende, facendo incarnare la fantasia e - con l’aiuto e la cura di Battiato/Sgalambro - proiettandola, concreta e fisica, nella realtà.


E no, non è certo un film che (saccheggiando-sfruttando/riproponendo-omaggiando "Non Ci Resta Che Piangere" & C.) si rifà a Monicelli né a George Sidney e Richard Lester, quanto piuttosto a… “2061: un Anno Eccezionale”: e funziona, fa il suo dovere, ch’è quello di farti fare quattro risate, consentirti una corsetta al bagno senza mettere in pausa (Sergio Rubini serve a quello, qui, per l’occasione) e farti innamorare di Giulia Michelini (“Cavalli”, “Dove Non Ho Mai Abitato”).
È un film di “Vettovaglie!”, di misticanza di margherite a mazzetti, di “A Rocco Papaleo gli piaccione le vecchie!” (ché due indizi, il primo è ne “il Nome del Figlio”, fanno una prova), di duelli cappa e spada che dai, gliel’ammollano, e soprattutto di «L’ho già detto “Ma quant’è bella Giulia Michelini anche in versione ranocchia, ma quant’è bella, eh?».

 

 

Il resto: Pierfrancesco Favino e Valerio Mastandrea sono gli addetti alle risate e a botte di buona la prima portano a casa la pagnotta (due scene su tutte: Favino che parte col canto a tenore sardo - una delle gag più inimmaginabilmente usurate che ci sia… ma funziona - e Mastandrea che inciampa malamente e versa dell’acqua addosso a un moribondo invece di fargliela bere, poi non sa che fare dopo essere inciampato male e allora compie un lungo, inutile giro passando davanti e dietro agli altri e tornando al punto di partenza: ebbene sì, questo è “Tutti per 1 - 1 per Tutti”, e - come già detto – funzion...icchia). Margherita Buy è impossibile che sbagli un ciak. Guido Caprino (“Noi Credevamo”, “Fai Bei Sogni”, “1992/1993/1994”, “il Miracolo”), Luis Molteni e Giulio Scarpati sono una garanzia di buon lavoro. I piccoli Federico Ielapi (il “Pinocchio” di Garrone) e Sara Ciocca (“il Miracolo”, “la Dea Fortuna”) sono una conferma. Anna Ferzetti compie un piccolo passo in avanti dopo il passo falso di “Curon”. Chiudono il cast i guitti di gran mestiere (Ubaldo Pantani) e occasionali (Adriano Panatta, con una delle battute più mosce della storia del cinema, ma fa ridere comunque, e Giuliano Sangiorgi, che sì, è sputato a Lucio Dalla).
Fotografia appropriata di Giovanni Canevari. Montaggio semplice di Claudio Di Mauro. Musiche carinamente ipercitazioniste dei Gratis Dinner, collettivo composto da L.Medici (C.Zalone), A.Iammarino e G.Saponari. Maestro d’Armi: Marco Stefanelli. Produce Indiana e distribuisce Sky, con Vision nel mezzo.

 

Un godibilissimo * * ¾ ().


Ripeto infine quanto detto in calce alla pagina che ho dedicata al film precedente: ma… un parte per Ceccherini non ci stava?    

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