Trama
I Moschettieri D'Artagnan (Pierfrancesco Favino), Porthos (Valerio Mastandrea) e Athos (Rocco Papaleo) sono richiamati dalla Regina Anna d'Austria (Margherita Buy) per un'ultimissima missione segreta. Guidati stavolta da una singolare veggente di nome Tomtom (Giulia Michelini), si lanceranno in una nuova, mirabolante, avventura che intreccerà i destini della piccola Principessa Ginevra (Sara Ciocca), figlia di Enrichetta d'Inghilterra (Anna Ferzetti), e Buffon (Federico Ielapi), un giovanissimo e riccioluto orfanello. In un viaggio costellato di sfide di ogni genere e incontri fantastici, tra cui quello con Cirano (Guido Caprino), si troveranno ad affrontare la più dura delle prove: scegliere tra la fedeltà alla Corona e quella all'amicizia.
Curiosità
La parola al regista Giovanni Veronesi
"Questa seconda regia sui Moschettieri non ha fatto altro che consolidare l'entusiasmo con cui affronto questo genere di film. È davvero un sogno per un regista entrare per un anno nella macchina del tempo della proprio fantasia e divertirsi a raccontare con la macchina da presa le avventure, la magia, i duelli, l'epoca, e poter spaziare dal Seicento alla realtà con la libertà che queste storie ti lasciano. Sono davvero fortunato a poter scegliere cosa fare, che tipo di film, perché per un regista credo che non ci sia cosa peggiore di quella di lavorare solo per lavorare. Questo è un mestiere che va fatto con grande libertà, i miei produttori di Indiana si fidano della mia spinta emotiva e mi seguono in queste avventure fantastiche. Forse se fossi nato in America, avrei fatto volentieri la regia di Batman, Harry Potter, I pirati dei Caraibi, sempre che in America ci siano produttori che ti lasciano libero. Ma non rimpiango nulla di tutto ciò perché farli in Italia è forse ancora più una scommessa, il mio impegno si trasforma in desiderio e la sua realizzazione è il massimo per me.
Fare la regia dei Moschettieri mi ha fatto tornare a scuola, mi ha detto che non sono un eterno Peter Pan, queste sono fesserie, piuttosto sono un eterno viaggiatore del tempo, consapevole del fatto che non esiste nessun bambino dentro di me, anzi, c'è un quasi sessantenne che gioca con regole severe a un gioco per grandi che diverte anche i bambini".
La parola allo sceneggiatore Giulio Calvani
"Si trattava di trovare il giusto mezzo tra l'imperativo morale di raccontare senza infingimenti la fantasia di un bambino anarchico ed eccentrico - stregato dall'amore, dal Seicento e dalle sue fiabe - e quello di costruire la struttura necessaria per offrire a un pubblico adulto una concatenazione ordinata di azioni, successi e fallimenti di una compagnia di personaggi ampia e molto varia. Il tutto senza tradire i fondamentali psicologici dei personaggi di Dumas e il tono rutilante e guascone delle loro coraggiose bravate. Sapendo che nel frattempo, tra un film e l'altro, i Moschettieri erano molto invecchiati, che avevano perso Aramis lungo il cammino, che la monarchia cui avevano dedicato la vita e la coscienza era giunta agli ultimi rintocchi della sua età dell'Oro, che di lì a poco in Francia avrebbe cominciato a serpeggiare l'ideale rivoluzionario e, soprattutto, che quell'ideale probabilmente li avrebbe "toccati".
L'idea di Giovanni era che per muovere i tre servitori più ortodossi del Regno verso la ribellione, addirittura la "diserzione", servisse mettere in scena l’evidenza dell'Ingiustizia Massima, del sopruso più crudele: vendere una principessa bambina a una potenza straniera per realizzare un matrimonio combinato e spezzare così la sua meravigliosa, "giustissima" storia d'amore con l'ultimo dei reietti, un orfano, uno che neanche ha un nome, "Uno" appunto, disposto a tutto pur di trattenerla con sé.
Bisognava dunque essere comici, fiabeschi e crepuscolari, storiograficamente verosimili, politici e sensibili alle necessità romanzesche dei nostri personaggi; ambientare gag slapstick, fughe liriche e commedia di situazione tra boschi incantati, orfanotrofi infestati dai ratti e monologhi di animali parlanti, il tutto sullo sfondo del declino di un regime.
Non è stato facile, non è stato breve, ma ci siamo divertiti molto".
Il cast
I PERSONAGGID'ARTAGNAN (Pierfrancesco Favino): D'Artagnan è forse la migliore spada di Francia (o la seconda?), ha l'animo semplice e incantato di un fanciullo, inventa il mondo a immagine e somiglianza dei suoi sentimenti, e così fa col linguaggio, in quest'idioma misto di francese, creolo, sardo, marchigiano… Vedi tutto
Note
Seguito di Moschettieri del Re - La penultima missione (2018).
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Commenti (4) vedi tutti
Un sequel non peggiore del primo capitolo ....
leggi la recensione completa di daniele64Il film è una stronzata, però "moscettoni" mi ha fatto ridere...
commento di Arch_StantonI toni farseschi e fanciulleschi si fanno ancora più evidenti in questo sequel, che pur avvalendosi di un cast ampliato e di qualche simpatica trovata, rispetto al capitolo originario denota una certa approssimazione di scrittura e una maggiore melassa.
commento di Fanny SallyUn godibilissimo bastante. (E poi c'è Giulia Michelini in versione maschiaccio - Tom Tom/Google Maps/MultiVac - che s'arrampica sugli alberi mezza scosciata.)
leggi la recensione completa di mck