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La polizia è sconfitta

Regia di Domenico Paolella vedi scheda film

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La recensione su La polizia è sconfitta

di mm40
2 stelle

Marcel Bozzuffi (curiosamente doppiato da Pino Locchi, la stessa voce di Merli nei panni del commissario Betti: sarà un caso?) e Vittorio Mezzogiorno, uno dei più dotati attori della sua generazione (ma, com'è noto, sfortunato nella vita). I due protagonisti, il buono ed il cattivo, sono assortiti davvero bene; la storia non è però nulla di nuovo, anzi ormai le città in mano alla malavita raccontate dal polizi(ott)esco italiano non si contano più: Roma a mano armata, Roma violenta, Torino nera, Milano odia, Milano rovente, Napoli violenta, Genova a mano armata e via dicendo. Qui è la volta (il turno) di Bologna: sostanzialmente nulla di nuovo, siamo sempre fra killer spietati, sbirri maneschi e dal grilletto facile, inseguimenti lungo il centro storico cittadino, ammazzamenti a sangue freddo e la chiusura dell apellicola, con il cadavere sanguinolento di Valli/Mezzogiorno riverso sull'asfalto stradale, è emblematico di tale spirito eccessivamente 'verista'. E' strana la scelta di Paolella, che scrive questo film insieme a Dardano Sacchetti (esperto del genere), di dirigere un lavoro così al di fuori dei suoi schemi: il regista proveniva infatti da un passato remoto (anni '50) di film musicali, aveva poi vivacchiato fra dozzinali peplum nei '60 ed aveva quindi virato verso la commedia a partire dai '70, strizzando l'occhio anche alle maliziose atmosfere del periodo con titoli quali La preda e Storia di una monaca di clausura. In effetti questo La polizia è sconfitta non è neppure un esperimento malriuscito: l'azione c'è, i personaggi sono quelli che il pubblico vuole e i due interpreti principali hanno il giusto piglio: tant'è che subito dopo Paolella ci riproverà, con Gardenia, il giustiziere della mala, suo secondo e ultimo poliziesco. Inutile chiedere troppo, ad ogni modo, a questo cinema espressamente confezionato per l'intrattenimento e l'adrenalina, in cui come sempre prevale la legge del più fisicamente prepotente o di colui che spara prima. 3/10.

Sulla trama

A Bologna imperversa un gruppetto di malavitosi, capeggiati dal violento Valli, che gestisce la 'protezione' (dietro compenso, ovviamente) dei negozi: dopo l'ennesima azione dimostrativa della banda, interviene il commissario Grifi.

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