Regia di Domenico Paolella vedi scheda film
Nel cosiddetto "sottofilone" del cinema poliziesco italiano, "La polizia è sconfitta" costituisce uno dei risultati più interessanti. Il film si segnala per una dose di violenza ben superiore alla media che raggiunge il culmine nella truculenta esecuzione cui viene sottoposto il "tunisino" (Nello Pazzafini) per ordine del feroce Valli interpretato da un Vittorio Mezzogiorno agli inizi della sua (purtroppo) breve carriera. E' sicuramente quest'ultimo a conferire un certo valore alla pellicola che comunque possiede elementi di una certa validità a cominciare dalla direzione delle scene d'azione condotta con mano sicura da un buon "artigiano" del cinema(Paolella). Ma è, ripetiamolo, soprattutto Mezzogiorno a rendere appetibile il film inpersonando un killer tra i più crudeli della storia del poliziesco anni settanta, paragonabile solo al Giulio Sacchi (Tomas Milian) di "Milano odia: la polizia non può sparare" e destinato a perire di una morte violenta: verrà massacrato dalla folla che lo ha riconosciuto dopo un ennessimo atto di violenza nei confronti di un poliziotto. Ricordiamo inoltre l'apporto di Dardano Sacchetti alla seneggiatura e di Stelvio Cipriani alle musiche. Meno incisiva, invece, l'interpretazione di Marcel Bozzufi.
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