Regia di Domenico Paolella vedi scheda film
Niente male questo “La Polizia è sconfitta” che ha vari meriti (uno su tutti la spettacolarità delle scene action), ma che viene penalizzato da una sceneggiatura (firmata dal duo Sacchetti-Paolella) risicata all’osso ed estesa al più non posso per giungere a 90 minuti (inevitabili quindi alcune cadute di ritmo e la presenza di una serie inutile di personaggi, vedi ad esempio la scena con il gay o quella con lo spacciatore di droga). Criticabili, poi, alcuni monologhi come quello in cui il commissario dice che Valli (il criminale di turno) “sfida la polizia e la società”, nonostante questo si comporti in in tutt’altro modo (nel senso che non telefona o provoca la polizia), cercando solo di non farsi arrestare. Altalenante la regia di Paolella che regala qualche buona sequenza (vedi le riprese in sella alla moto) per, poi, rivelarsi meno inventivo in altre circostanze (con molte riprese da telecamera fissa). In ogni caso la regia può tranquillamente dirsi più che sufficiente, sebbene sarebbe stato possibile fare di meglio. Passando alle note positive si segnala una storia che, seppur affetta dai vizi sopra esposti, è un po’ diversa da quelle consuetudinarie (vedi l’assassino di turno che è un dinamitardo quasi in stile “Unabomber” o le simpatiche esercitazioni dei poliziotti in aperta campagna) e offre varie scene crude, tra cui una castrazione (fuori campo). Relativamente alle interpretazioni si segnala un Marcel Bozzuffi perfetto nei panni del commissario, prove ordinarie, invece, per gli altri. Di spessore le fatiscenti scenografie curate da Carlo Leva e il finale diverso dal solito.
Come sempre qualitative le musiche di Stelvio Cipriani. Visione consigliata agli amanti del genere poliziottesco, ma anche a quelli del noir alla matriciana. Voto: 6.5+
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