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Gran bollito

Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Gran bollito

di alan smithee
7 stelle

IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA

Lea arriva nel nord Italia a fine anni '30 per raggiungere il marito, che ha fatto fortuna aprendo e gestendo uno sportello del Lotto.

Ella pertanto ritrova un uomo che si è fatto una posizione, tanto da essere in grado di accoglierla in un vasto ma un po' lugubre appartamento situato in un severo condominio, ma che poco dopo rimane immobilizzato vittima di una paresi.

In quel luogo poco consono alla personalità e alle attitudini di quella donna ruspante e verace, che dimostra un po' di crisi di adattamento, soprattutto in quanto donna meridionale abituata al sole e agli spazi aperti, Lea trova il modo di familiarizzare finalmente con qualcuno, facendo amicizia con un gruppo di stravaganti zitelle, assidue clienti del negozio del marito, che la scelgono come amica e confidente.

Anche la donna si apre a loro, e racconta a tutte la sua triste storia di madre privata di ben dodici figli, tranne l'ultimo, salvato dalla morte prematura occorsa agli altri, grazie - a detta sua - ad un patto con il demonio. Di fatto il figlio, Michele, uno splendido ventenne biondo nel fiore dei suoi anni, pare davvero un principe, conteso da tutte le donne, e per questo in grado di mettere in ansia la sua premurosa madre, che mal sopporta che il suo unico figlio si interessi di una seducente insegnante di danza di nome Sandra.

Nel cercare di ostacolare questa storia d'amore mal sopportata, la donna finisce per decidersi a concedere come offerta al demonio che pare non più assisterla, le tre amiche e clienti zitelle, tutte senza parentele strette, e tutte destinate ad essere uccise barbaramente, fino ad essere trasformate in sapone dalla audace e truculenta donna, in preda ad un terrore fuori da ogni controllo.

Da una sceneggiatura di ferro ad opera del bravo scrittore Nicola Badalucco, Mauro Bolognini traspone la vera, truculenta e grottesca vicenda nera della "saponificatrice di Correggio" Leonarda Cianciulli, contando su un cast da favola in cui ogni ruolo pare un tassello perfetto atto a rendere la commedia nera, un concentrato di arguzia e cattiveria diabolica perfetto.

Shelley Winters è meravigliosa in un ruolo coevo e pertinente alla ugualmente atroce e ferina parte ne Un borghese piccolo piccolo di Mario Monicelli, e forse ancor più strepitosi ed esilaranti, nelle parti delle tre zitelle saponificate, nonché di tre ruoli cameo esilaranti, troviamo il recentemente compianto Max von Sydow, Alberto Lionello e Renato Pozzetto, davvero superbi.

Completano il nutrito ed azzeccato cast, Laura Antonelli, Mario Scaccia, Milena Vukotic, Franco Branciaroli, Rita Tushingham, Adriana Asti e Liu Bosisio.

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