Trama
Frances Price, altezzosa vedova di New York, vede quella che un tempo era la sua estrema ricchezza ridursi a poco più di niente. Alle prese con i debiti, decide di lasciare la Grande Mela a bordo di una nave da crociera e trasferirsi nel vuoto appartamento a Parigi di una sua conoscenza con il dispeptico figlio Malcolm e il loro volubile gatto. Qui, madre e figlio faranno i conti con il loro passato e progetteranno un futuro impossibile, mentre la loro cerchia sociale si espanderà in maniera inaspettata e sempre più assurda.
Approfondimento
FUGA A PARIGI: UNA NUOVA VITA IN FRANCIA
Diretto da Azazel Jacobs e sceneggiato da Patrick DeWitt, Fuga a Parigi racconta la storia di Frances Price, una sessantenne mondana di Manhattan che si ritrova suo malgrado a cambiar vita quando resta senza un soldo. A dodici anni dalla morte del marito Franklin, Frances ha bruciato l'eredità a disposizione e, dopo aver incassato gli ultimi suoi averi, decide di lasciare la vita a cui è abituata per trasferirsi in un anonimo appartamento di Parigi. Accompagnata da Malcolm, il figlio senza alcun scopo nella vita, e da un gatto chiamato Piccolo Frank, che potrebbe essere l'incarnazione dello spirito del marito, Frances dovrà imparare ad adattarsi alla nuova realtà ben diversa da quella che pensava. Convinta di dover finire i suoi giorni nella più cupa tristezza e solitudine, si ritroverà circondata da nuove e vecchie conoscenze.
Con la direzione della fotografia di Tobias Datum, le scenografie di Jean-Andre Carriere, i costumi di Jane Petrie e le musiche di Nicholas DeWitt, Fuga a Parigi nasce dalla penna del sovversivo scrittore canadese Patrick DeWitt, i cui personaggi sono spesso al centro di storie grottesche e/o oscure. "Non sono io che cerco i personaggi", ha raccontato lo scrittore. "Sono loro che vengono da me perché hanno voglia di parlare e di farsi sentire. Frances aveva un bisogno disperato di raccontare la sua storia. Socialite di Manhattan, ha avuto il mondo che le gravitava intorno: come un buco nero, attirava gente intorno a sé e pettegolezzi. Sofisticata, imperiosa e sicura di sé, era sempre al centro di pettegolezzi, veri o presunti tali. Almeno fino a quando ha avuto i soldi su cui poter contare". Alle sue parole fanno eco quelle del regista: "Sono sempre letto le cronache mondane sui quotidiani ma non ho mai capito a fondo le motivazioni che spingono certa gente a vivere come in una sorta di cerchia ristretta senza alcuna particolare abilità. Molte delle fotografie che vedevo ritraevano gente che sembrava uscita dai film di Fellini! Sarà questa la ragione per cui mi ha attirato il lavoro di DeWitt, mio amico da oltre 20 anni, in grado di descrivere sempre con umorismo la forza, la psicologia e l'esistenza giorno per giorno di chi si muove nella giungla sofisticata della società che conta".
"Ciò che poi mi ha spinto a voler realizzare Fuga a Parigi è il nucleo della storia", ha continuato Jacobs. "Tolti gli orpelli, si parla dell'anomala e quasi magica relazione tra una madre, Frances, e il figlio Malcolm. Lei lo ha letteralmente lasciato in collegio quando aveva dieci anni: il suo istinto materno è chiamato ora a risvegliarsi e a dover fare i conti con un giovane uomo in erba e tutti i suoi turbinii".
Il cast
A dirigere Fuga a Parigi è Azazel Jacobs, regista e sceneggiatore statunitense. Nato nel 1972, è cresciuto nel quartiere di Tribeca a Manhattan e ha studiato cinema con tanto di master all'AFI Conservatory. Trasferitosi a Los Angeles, ha esordito come regista nel 2005 con The Goodtimeskid, un film a basso budget… Vedi tutto
Note
Da un romanzo di Patrick DeWitt.
Trailer
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Commenti (3) vedi tutti
Commedia sofisticata, ironicamente drammatica, immersa in una atmosfera magica che accumula i personaggi man mano che procede e caratterizzata come sottofondo tragico dall'idea della morte. Bene sceneggiatura e regia per questo film a mio parere riuscito.
commento di bombo1Non vale pena vederlo, se non volete rimanere appiattiti anche voi voto 4
leggi la recensione completa di ilpuntoMolto ben recitato con un ottima fotografia. Profondo, con una visione della vita fuori dal comune. Non comprensibile certo da quelle persone che smettono di vivere per la paura di morire.
commento di gruvieraz