Regia di Kyle Rankin vedi scheda film
Non avevo visto questo film al cinema e stavo per non vederlo neanche in TV, vista la bassissima votazione riportata qui. Poi ho visto che l'unica recensione disponibile non riguardava minimamente la sua qualità ma esclusivamente il suo (presunto?) messaggio politico. Poiché resto convinto che un libro, un quadro, un film vadano giudicati sulla base della qualità letteraria, pittorica, filmica, rispettivamente, ho deciso di saltare la finale di Supercoppa e di vedere "Run Hide Fight".
Chiarisco subito che non ho scoperto un capolavoro ma ho visto un action movie senza fronzoli, coinvolgente e ben costruito, con scene d'azione dirette con mano sicura. Il confronto non va fatto con "Bowling a Columbine" o con "Elephant", non parliamo di un documentario ma di un onesto film d'azione, che andrebbe casomai confrontato con Die Hard, senza raggiungerne la qualità ma con alcune innovazioni interessanti. La preda che diventa predatore non è un rude poliziotto newyorkese ma una predatrice (la protagonista è una bella diciassettenne addestrata all'uso delle armi dal padre veterano). Gli assassini folli non sono un nucleo di terroristi ben organizzati ma un gruppo di ragazzotti WASP squilibrati, col cervello fuso dai social. La location della sparatoria non è la sede di una multinazionale ma una scuola. Nei momenti difficili la protagonista non pensa al proprio amore in pericolo ma vive un rapporto onirico con la madre defunta.
Complessivamente un quasi B-movie di buona qualità, interessante, controverso e forse scomodo, ma diretto più che decorosamente e recitato benissimo dai due giovani protagonisti, di cui sentiremo riparlare: Isabel May (la ragazza) ed Eli Brown (il suo miglior amico, di colore), cui si aggiunge un grande vecchio, Treat Williams, nella parte dello sceriffo. Voto: ampiamente sufficiente. Visione consigliata.
P.S. Sono comunque riuscito a vedere i tempi supplementari: Inter-Juventus 2-1 :-)
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