Regia di David Lynch vedi scheda film
Laurens, Iowa. Il settantatreenne Alvin Straight conduce un'esistenza serena insieme alla figlia Rosie, quando una sera viene avvertito da una telefonata: suo fratello Lyle, con il quale non ha rapporti da diversi anni, ha avuto un infarto e non sta bene. Alvin decide così di andarlo a trovare ma, dato che non ha più la patente, intraprende il viaggio a bordo di un lento trattorino tagliaerba.
Basato su fatti realmente accaduti, l'ottava pellicola di David Lynch pare quasi essere un cambiamento stilistico rispetto alla vista onirica e perturbante delle sue opere precedenti (Eraserhead) o anche future (Inland Empire). Anche se la natura limitrofa e il procedere lento della pellicola, che va di pari passo con il tagliaerba del protagonista, risultano essere poco consueti ed anche infondere una certa inquietudine. È un Lynch che si trasforma, non tradendo mai però la propria poetica cinematografica, delineando uno dei suoi lavori più profondi e poetici di sempre. È un road movie dove lo spirito gioca un ruolo centrale e anche dove il protagonista ha come scopo l'incontro con quel fratello con cui aveva litigato diversi anni prima, ma che, come si sa, dinanzi all'avvicinarsi della morte tutti i dissidi e i battibecchi passano in secondo piano, lasciando spazio a ciò che conta davvero, ovvero l'affetto verso i propri cari. Le leggiadre note di Angelo Badalamenti accompagnano una visione unica, che non è simile a nessun'altra, firmata da un regista a sua volta unico, che non è simile a nessun altro.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta