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Una storia vera

Regia di David Lynch vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Una storia vera

di axe
8 stelle

Iowa, anni '90. Il settantenne Alvin, benchè non più in ottima salute, conduce una vita tranquilla insieme alla figlia Rosie nel paesotto di Laurens. Appreso che il fratello Lyle, con il quale non ha rapporti da una decina d'anni, è stato colpito da infarto, sceglie di andarlo a trovare. Non potendo ne' farsi accompagnare, ne' guidare, si mette in viaggio verso la località di residenza di Lyle, Mount Zion nel Wisconsin, a bordo di un trattorino tagliaerba. Il viaggio dura alcune settimane, durante le quali Alvin fa degli incontri singolari; infine, riesce nel suo intento. Film tratto, come suggerisce il titolo, da un evento accaduto realmente. La regìa è di David Lynch, il quale porta in scena una vicenda di profonda umanità. Alvin sente, ormai, il peso degli anni. L'ambiente rurale nel quale è vissuto gli ha garantito una certa tranquillità, ma la sua vita non è stata facile. Da giovane ha vissuto esperienze drammatiche in guerra; da padre, ha patito per Rosie, alla quale i servizi sociali hanno sottratto i figli a causa di un sospetto ritardo mentale; ha, inoltre, combattutto e vinto la sua battaglia contro la dipendenza dagli alcolici. E' un uomo deciso e testardo; ricevuta la notizia del grave malessere del fratello, sente di dover andare da lui, ad ogni costo. Tra Alvin e Lyle non è corso buon sangue; dopo una giovinezza vissuta insieme, i due fratelli, con i sensi annebbiati dai fumi dell'alcool, hanno litigato, troncando, di conseguenza, i rapporti. Lyle non ha un'età molto diversa da quella di Alvin; potrebbe essere rimasto poco tempo per una riconciliazione. Pertanto, Alvin parte senza esitazione, sfruttando l'unico mezzo che può guidare, un tagliaerba acquistato per l'occasione. Lungo le centinaia di miglia, percorse a bassissima velocità muovendosi lungo il ciglio delle strade, non mancano contrattempi, e, soprattutto, incontri. Alvin ha occasione di parlare  con un'adolescente in fuga di casa perchè incinta. La conforta, invitandola ad una maggior fiducia verso le famiglia, con la quale non ha un buon rapporto; assiste all'investimento di un cervo da parte di una donna, costretta a percorrere oltre cento Km al giorno per andare a lavorare, ed ascolta il suo drammatico sfogo; mentre è ospite forzato - causa la rottura del mezzo di locomozione - di una piccola comunità,  si confronta con un coetaneo circa le esperienze di guerra, che trasmette con straordinaria vivacità; dopo il dialogo con un sacerdote, giunge infine alla casupola ove vive Lyle. I due si ritrovano con poche parole, ma con le lacrime agli occhi. E' un'America rurale, popolata da persone semplici, con i loro problemi e difficoltà, ma in grado di essere solidali tra loro, quella che l'anziano protagonista attraversa con estrema lentezza. Il ritmo del film si adagia sulla "velocità" del trattorino; ci consente di ammirare i paesaggi, i campi coltivati, le notti terse; cogliere le sfumature umane del protagonista e dei personaggi con i quali egli si trova ad interagire. Ottime interpretazioni per Richard Farnsworth (al suo ultimo film) nel ruolo di Alvin e Sissy Spacek nei panni di Rosie, in evidente difficoltà di espressione e segnata dal dolore per la perdita dei figli. La colonna sonora è curata da Angelo Badalamenti. David Lynch dirige un film lineare, dalle cadenze lente, ricco di spunti di riflessione. La vicenda di Alvin è esemplare. La caparbietà, l'umanità, la pazienza, il non perdere di vista l'obiettivo, possono essere d'insegnamento ed ispirazione per tutti.

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