Regia di Alan Parker vedi scheda film
“Un’interminabile serie di sciagure”: potrebbe essere il perfetto sottotitolo di questa opprimente saga familiare tratta dal best seller di Frank MacCourt. Il film segue lo schema del classico romanzo di formazione, con la storia incentrata sull’infanzia e l’adolescenza di Frank, figlio disgraziato dell’Irlanda degli anni ’30, poverissima e molto lontana dalle cartoline patinate del turismo contemporaneo. Padre alcolizzato e fannullone, madre succube e dolente, parenti serpenti, bambini morti di stenti, belle ragazze ammalate di tisi, crudeli usuraie, maestri sadici degni di “Oliver Twist”, adulti abbietti, burocrati ottusi… insomma, un repertorio di disgrazie, sventure e tragedie spalmate lungo due ore e venti di un polpettone infinito che, tutto sommato, merita rispetto perché ispirato ad una storia realmente accaduta, ma che a tratti risulta davvero pesante ed insostenibile. Per fortuna ogni tanto Alan Parker inserisce qualche tocco d’umorismo che alleggerisce la storia, ma sono solo sprazzi di sole nella pioggia interminabile che affligge il film dall’inizio alla fine. Bravi i giovani attori, intensa Emily Watson, un po’ sprecato Robert Carlyle. Voto (appena appena) sufficiente.
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