Regia di Lukas Moodysson vedi scheda film
Elin è la reginetta della scuola; Agnes, introversa ed emarginata, la ama in silenzio e le dedica poesie che lei non leggerà mai. Le cose cominciano a cambiare proprio quando sembra di toccare il fondo: a una tristissima festa di compleanno, disertata da tutti tranne una disabile che con Agnes ha instaurato un’amicizia forzata fra escluse, per una ripicca si presenta anche Elin. Piccolo grande film, che dipinge con delicatezza e sensibilità la condizione adolescenziale e affronta il tema dell’omosessualità senza schematismi ideologici. Certo, all’inizio la situazione è asimmetrica: Agnes è una personcina che la vita ha già fatto maturare, Elin è un’ochetta senza cervello; tuttavia l’evoluzione di quest’ultima viene presentata in modo credibile, come una reazione verso il maschilismo e la superficialità dei coetanei e anche verso le aspettative che gli altri hanno su di lei. Sono situazioni largamente generalizzabili, al di là del discorso sull’identità sessuale: c’è il senso di solitudine che si prova da ragazzi, quando nessuno (né i compagni né tanto meno i genitori) sembra capirci, e la desolazione della vita di provincia, dove le novità arrivano in ritardo e la grande città sembra un miraggio lontano. Resta il mistero del sottotitolo italiano: in alcune fonti è Mostrami l’amore, in altre Il coraggio di amare.
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