Regia di Ben Wheatley vedi scheda film
Strano trovare la firma di Ben Wheatley in calce a questo film: era riuscito a soprenderci con lavori di tenore completamente diverso. Però comunque interessante e coinvolgente.
Film multilivello: si parte che sembrerebbe una commedia romantico/sentimentale, si prosegue a lungo su un crinale psyco/social, e si approda ad un giallo alla Perry Mason risolto nelle aule di un tribunale. Certo che da un regista come Ben Wheatley, dopo averne apprezzato lavori come “Kill List”, “Free Fire” o “Down Terrace”, uno fatica a capire il perché di questo film così diverso dalle cose precedenti, ma sarebbe tempo perso: è già successo e ancora succederà.
E in fondo il risultato non è male, un’ottima regia (specie nelle scene dalle tinte fredde), una sceneggiatura difficile e che trova un ottimo spunto nel non mostrare mai (e poi mai!) il volto di questa Rebecca (fantasma perenne ed onnipresente) e che sa nascondere abilmente (anche se non sempre in maniera fluida, inciampando a volte su qualche snodo un po’ goffamente) la soluzione finale.
Convincono poco il faccino mesto di Lily James ed il fisico (inutilmente) prestante di Arnie Hammer (i due protagonisti); per fortuna soccorrono alle loro sottili lacune le prove della solita, gigantesca Kristin Scott Thomas e, per quel poco spazio che gli viene concesso, anche Sam Riley.
Tutto sommato, interessante.
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