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Il potere del cane

Regia di Jane Campion vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il potere del cane

di axe
7 stelle

Phil e George Burbank sono proprietari di un grande ranch nel Montana. Benchè vadano abbastanza d'accordo nella gestione dell'azienda di famiglia, hanno indole ed abitudini molto diverse. George è una persona tranquilla e posata, ben educata e dai modi gentili. Phil è rozzo ed instintivo, prepotente e volgare. Portato al lavoro manuale, ha occasione di mostrare il suo disprezzo per chi ha un diverso stile di vita quando, insieme al fratello, entra in contatto con la vedova Rose, proprietaria di una locanda, ed il figlio adolescente Peter, dall'animo sensibile e l'aspetto "delicato". Dopo una breve frequentazione, George sposa Rose e la porta al ranch, ove la donna diventa vittima della crudeltà di Phil, la quale si accresce quando ella è raggiunta nell'insediamento da Peter, divenuto nel frattempo studente in medicina. Dietro l'ostentata mascolinità di Phil si cela una debolezza; e dietro i modi discreti e l'aspetto innocuo di Peter, una pericolosa determinazione nel risolvere i problemi. "Il Potere Del Cane", ispirato ad un omonimo romanzo, e diretto da Jane Campion, è un dramma di ambientazione western del quale ho apprezzato sia la caratterizzazione del protagonista, sia la ricostruzione del contesto sociale che fa da sfondo alla narrazione. Siamo nel 1925; il periodo eroico della conquista del West è terminato da almeno cinquant'anni e la civiltà è ormai ben radicata anche nel territorio rurale del Montana. Non è più tempo di pionieri; a ciò, Phil Burbank, sembra non rassegnarsi. Ama la vita rustica, e non sfugge alle responsabilità ed ai lavori che gli competono quale proprietario del ranch. Ciò lo porta a socializzare con i lavoranti dell'azienda, induriti dalle difficoltà quotidiane. E', però, "fuori contesto" rispetto la posizione. Trova difficile conservare rapporti con gli anziani genitori, o instaurarne con i notabili, par suo, del territorio. E' un uomo solo. Erge una barriera adottando atteggiamenti da duro, mostrando disprezzo ed esercitando in modo dispotico il suo potere sui beni, a danno di chi non ritiene al suo livello. Ne fa le spese Rose. Phil vede in lei una minaccia al patrimonio di famiglia e non perde occasione per tormentarla, nell'inerzia di George, privo della forza di carattere necessaria per opporsi al fratello. Ella è in realtà una donna fragile, precedentemente sconvolta dalla tragica fine del primo marito e desiderosa semplicemente di una vita tranquilla e del benessere del figlio; le vessazioni la spingono sulla via dell'alcolismo. Inizialmente, anche Peter subisce i lazzi di Phil. Il giovane, studente di medicina, rivela molta intelligenza, ma non altrettanto rigore morale. E' in grado di studiare e comprendere sentimenti e pensiero di Phil, il quale ha chiare tendenze omosessuali ed inizia ad essere attratto dallo stesso Peter, molto curato nei modi e ben diverso dai grezzi mandriani del Montana. Il ragazzo fa breccia nel suo cuore; un po' per far dispetto a Rose, un po' per il piacere di stare con Peter, il ranchero gli insegna a cavalcare ed inizia a portarlo con lui, raccontandogli del suo passato. In questa fase, coincidente con la seconda parte del film, comprendiamo la vera natura di Phil. L'esaltazione del tempo che fu, il mantenerne innaturalmente in vita gli schemi e gli stili, sono forse parte di una finzione che egli porta in scena per nascondere la propria tendenza agli altri e negarla anche a sè stesso; ciò, benchè, con forte probabilità, anche il suo maestro di vita, il compianto e continuamente citato "Bronco" Herry, fosse omosessuale. Fattosi Phil "pecora", Peter diviene "lupo". Grazie alle proprie conoscenze in medicina, elabora ed attua un crudele piano per sbarazzarsi del ranchero; lascia, poi, intendere d'essere pronto ad agire ancora, magari per eliminare George e rimanere, insieme alla madre, proprietario del ranch. Phil è ben intepretato da Benedict Cumberbatch; Kirsten Dunst è la fragile, nevrotica ed insicura Rose. Il ritmo del film è molto lento. I lunghi dialoghi consentono di conoscere a fondo i personaggi, la cui personalità emerge gradualmente. La tensione è alta, soprattutto nella seconda parte. L'"addolcirsi" di Phil apre una porta alla speranza che un qualcosa di buono possa nascere dal rapporto con Peter. Ma la freddezza del ragazzo - impassibile nel sezionare corpi e spezzare vite di animali - nonchè il ripetersi di gesti solo apparentemente senza spiegazioni danno impressione di tragedia imminente, che puntualmente si verifica. La visione non è facile. La lentezza del film in rapporto alla lunga durata, può scoraggiare; ma l'opera sa premiare chi le dà fiducia. Il confronto tra Phil ed i suoi "antagonisti" si fa serrato e ha una conclusione in grado di spiazzare lo spettatore. A ciò si aggiungono l'evocativa ricostruzione di un ambiente duro, perso tra lande vaste e desolate, ed un buon accompagnamento sonoro.

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