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Judas and the Black Messiah

Regia di Shaka King vedi scheda film

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La recensione su Judas and the Black Messiah

di Gangs 87
5 stelle

Illinois, 1968: Fred Hampton diventa il presidente della sezione relativa al movimento Black Panther che combatte per la libertà, il riconoscimento dei diritti fondamentali alle persone nere e la fine dei soprusi da parte delle forze di polizia. Il suo carisma è d’ispirazione per molti e infastidisce governo, Fbi e polizia di Chicago. Per annientare le sue idee l'Fbi fa ricorso a una talpa: William O'Neal, a cui viene offerta la libertà dal carcere per trasformarsi in uno degli uomini più vicini ad Hampton e tradirlo al momento giusto.

 

Dal titolo piuttosto esplicito, Shaka King dirige una pellicola che racconta una delle più oscure pagine della storia americana e lo fa partendo dal punto di vista del “nemico”, del “traditore” appunto di Giuda pronto da subito, senza remore, a calpestare quelli che dovrebbero essere anche i suoi valori e diritti per guadagnarsi la libertà perduta.

 

La narrazione viaggia su due binari di racconto: quello documentaristico, che resta sullo sfondo e presenta sporadici interventi, in cui il vero William O'Neal diventa narratore fuori campo e introduce gli eventi che andremo ad osservare, e quello ricostruito con le vicende drammatiche che lo vedono protagonista.

 

Scevro da ogni giudizio King si limita solo a mostrare i fatti, a raccogliere la personale idea del protagonista, dando voce ad un pensiero fuori dal coro che fu capace di animare una delle azioni più cruente e contro natura che la storia politica ricordi.

 

La complessità del fatto narrato compone un racconto lento, solo in rari casi coinvolgente. Vuoi per la prevalenza di politica, vuoi per i dialoghi prettamente idealistici la pellicola è quasi totalmente spogliata di sentimentalismi, riuscendo a regalare momenti emotivi solo sul finale, dimostrando un’empatia labile verso i personaggi sempre troppo distanti perché persi in meandri ideologici troppo imponenti per poter dare ai protagonisti che li perpetrano la luce che meriterebbero.

 

Un film complicato. Di difficile assimilazione che racconta senza intrattenere quasi mai.

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