Trama
Nel 1968, un giovane e carismatico attivista di nome Fred Hampton diviene presidente della sezione dell'Illinois del movimento Black Panther, combattendo per la libertà, il riconoscimento dei diritti fondamentali alle persone nere e la fine dei soprusi da parte delle forze di polizia. Ispirando un'intera generazione ad alzare la testa e a non arrendersi all'oppressione, Fred si attira in breve tempo l'inimicizia di governo, Fbi e polizia di Chicago. Per annientare le sue idee l'Fbi fa ricorso a una talpa: William O'Neal, a cui viene offerta la libertà dal carcere per trasformarsi in uno degli uomini più vicini ad Hampton e tradirlo al momento giusto.
Approfondimento
JUDAS AND THE BLACK MESSIAH: UN TRADIMENTO A CARO PREZZO
Diretto da Shana King e sceneggiato dallo stesso con Will Berson (da un soggetto scritto a otto mani con Kenny e Keith Lucas), Judas and the Black Messiah porta alla fine degli anni Sessanta, uno dei periodi più travagliati della storia americana. Attraversati da rivolte popolari e disordini politici, gli Stati Uniti erano tormentati da violente proteste contro le convenzioni sociali, le disuguaglianze di genere, la guerra in Vietnam e il razzismo. La comunità nera in tutto il paese, vittima di ingiustizie e di diritti negati, non può più sopportare le disuguaglianze di trattamento. Il capo dell'FBI, J. Edgar Hoover, aveva istituito il programma COINTELPRO, un sistema di controspionaggio destinato a sopprimere tutti i dissensi e a sciogliere tutte le organizzazioni di protesta sul territorio americano ponendole sotto sorveglianza, mandando infiltrati o addirittura organizzando campagna diffamatorie nei loro confronti al fine di segnarne lo smantellamento. L'FBI si era poi rivolta alla comunità afroamericana per neutralizzare coloro che Hoover ha soprannominato i "messia neri": l'obiettivo era quello di prendere di mira i leader neri che con le loro battaglie per i diritti civili stavano divenendo sempre più influenti.
Nel 1967, il capo del Bureau aveva messo insieme un dossier su uno studente nero che frequentava un'università del Midwest, un tale Fred Hampton, il cui attivismo aveva attirato le attenzioni dei federali. Hampton, che divenne capo delle Pantere nere nel 1968, guidò la lotta del partito per la libertà, per il diritto all'autodeterminazione, e contro la violenza della polizia e il massacro dei neri. La Presidenza dell'FBI lo aveva immediatamente inserito nella lista degli "agitatori", considerandolo una minaccia per la sicurezza nazionale. Allo stesso tempo, su ordine dell'FBI, William O'Neal ricevette il compito si infiltrarsi tra le Pantere per monitorare i movimenti e le comunicazioni personali di Hampton da vicino. Nel 1969, Fred Hampton venne assassinato dall'FBI nelle prime ore del mattino del 4 dicembre. Aveva 21 anni. Il 15 gennaio 1990, a quarant'anni, William O'Neal si suicidò lo stesso giorno della messa in onda del documentario Eyes on the Prize 2, in cui raccontava nella sua unica intervista il suo coinvolgimento nelle Pantere nere e al fianco di Hampton.
Durante i suoi due anni con le Pantere nere, Hampton svolse un ruolo molto determinante per la comunità nera, facendo sì che le Pantere si imponessero nel subconscio collettivo negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Sebbene l'assassinio di Hampton da parte del governo federale non venga oggi nemmeno ricordato nei libri di scuola, il suo operato ha continuato a ispirare i movimenti neri per più di mezzo secolo.
Con la direzione della fotografia di Sean Bobbitt, le scenografie di Sam Lisenco, i costumi di Charlese Antoinette Jones e le musiche di Craig Harris e Mark Isham, Judas and the Black Messiah si ispira dunque a eventi realmente accaduti. Ha raccontato il regista: "Sin da ragazzino ero a conoscenza dei retroscena dietro la morte di Hampton ma sapevo poco della sua vita e ignoravo il ruolo giocato da colui che ne aveva determinato la prematura scomparsa. Approfondendo la storia, sono rimasto colpito dai discorsi di Hampton, dalla vivacità, profondità e visionarietà delle sue parole e delle sue idee, sorprendentemente ancora attuali. Per molti neri, credo che Hampton, con la sua incredibile oratoria, rappresenti un vero eroe semplicemente perché era coraggioso, spericolato e senza paura. Il mio non è un film strettamente biografico. Mi piace più definirlo un thriller che, sullo sfondo del programma COINTELPRO, racconta di un giovane in incognito che, chiamato per mettere un nemico degli Stati Uniti fuori gioco, ne rimane affascinato".
Tra i produttori di Judas and the Black Messiah c'è anche il regista Ryan Coogler, che ha raccontato: "Molti miei zii e zie hanno militato tra le fila delle Pantere Nere. La casa di mia nonna si trovava in un quartiere che beneficiò della primissima azione collettiva delle Pantere, tesa ad avere un segnale di stop a un incrocio in cui molti bambini neri erano stati investiti dalle auto. Hampton sapeva meglio di chiunque altro come rendere intelligibili idee complesse e presentarle in contesti semplici. Aveva un talento unico nel livellarsi con gli altri e nel trovare punti in comune per unire le persone, senza chiedere loro di rinunciare alle proprie convinzioni. Ha avuto una grandissima influenza nella comunità nera e a 50 anni dal suo assassinio molte delle sue battaglie sono ancora vive".
Il cast
A dirigere Judas and the Black Messiah è Shaka King, regista, sceneggiatore e produttore statunitense. Nel 2020 è stato inserito nella lista dei dieci sceneggiatori più promettenti stilata dalla rivista Variety e ha al suo attivo la regia di alcuni episodi delle serie Shrill e High Maintenance. Il suo debutto come… Vedi tutto
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- Miglior attore non protagonista a Daniel Kaluuya al Premi Oscar 2021
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Commenti (4) vedi tutti
Di solito un film di impegno sociale mi suscita emozioni, qua...pochine.
leggi la recensione completa di tobanisNon un capolavoro ma una pellicola davvero importante che documenta un episodio della lotta cruenta che intrapresero alla fine degli anni '60 le Pantere Nere (nulla a che vedere con i pagliacci BLM) e che abbracciò anche le classi povere di altre etnie contro il regime antipopolare e fascista nordamericano.
commento di bombo1Il premio oscar Daniel Kaluuya in un "BlackPanther" un po' diverso dove è lui ad essere tradito.
leggi la recensione completa di kinemazoneDialoghi monotoni, colonna sonora invadente. Lo sbadiglio è prossimo.
commento di gruvieraz