Regia di David Keith vedi scheda film
Cultone delle serate Notti Horror dei primi anni novanta che ha alle spalle il "nostro" Ovidio Assonitis (Tentacoli, Chi sei?, Piranha 2) in veste di produttore e addirittura Lucio Fulci quale produttore associato. Franco Micalizzi, celebre compositore de Lo Chiamavano Trinità, cura l'ottima colonna sonora, mentre l'attore David Keith viene lanciato alla regia. Notevole l'idea iniziale, ripresa dal celebre Il Colore Venuto dallo Spazio di H.P. Lovecraft, che permette a Keith di imbastire un'incoraggiante prima parte. Funziona la fotografia (soprattutto in notturna) e inquietano le immagini dei capi di bestiame e della verdura contaminati dall'elemento alieno piovuto nello spazio. L'idea di annaffiare il tutto con un sottotema di valenza religiosa rimanda a King e funge da elemento ulteriore (la pestilenza viene vista quale castigo divino). Purtroppo i buoni spunti impattano in una seconda parte poco originale, che vede gli umani contaminati dall'acqua impazzire e ricoprirsi di pustole che li trasformano, a poco a poco, in esseri diabolici pronti ad accoltellare e uccidere. Male le interpretazioni. Non premiato al botteghino, resta comunque una gradevole operazione da ricordare in una guida del cinema horror degli anni ottanta.
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