Regia di Alfredo Malfatti vedi scheda film
L'unica cosa atipica di questa farsetta sguaiata è il protagonista: Modugno in una parte in cui sarebbe stato perfetto Lino Banfi è davvero qualcosa da sbiancare. Per il resto tutto procede come a quei tempi era solito che procedesse: qualche scenetta di nudo, un sottofondo incessante di volgarità e misoginia, Pippo Franco nel ruolo dichiaratamente 'comico' (poichè, dato il tema pesantissimo dell'incesto, occorre senz'altro sdrammatizzare ed a Modugno manca il physique du role), stereotipi italioti ammanniti a volontà. Non brilla certo per fantasia, questa Sbandata scritta dallo stesso Samperi (con Ottavio Jemma) che girerà o ha già girato innumerevoli varianti sul tema morboso dell'incesto fra le mura domestiche (da Nenè a Casta e pura, da Peccato veniale all'esordio di Grazie zia). Poco entusiasmo.
Salvatore torna in Sicilia dopo tanti anni negli Usa, con un discreto gruzzoletto. Si stabilisce a casa del fratello Raffaele, che ben volentieri gli lascia insidiare la figlia ventenne in cambio dei continui regali di Salvatore. E per garantire un buon matrimonio alla ragazza, a Raffaele e alla moglie non serve che sorprendere la coppietta sul più bello.
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