Regia di Piero Schivazappa vedi scheda film
Roma, 1927. In un elegante stabile di via Merulana nel giro di pochi giorni si verificano una rapina e un omicidio ai danni di due signore fra loro dirimpettaie. I due casi appaiono collegati e a indagare viene chiamato il commissario Ingravallo, risoluto e un po' sopra le righe.
Questa pellicola è la riduzione sullo schermo dell’omonimo romanzo di Carlo Emilio Gadda, ventitrè anni dopo il riadattamento firmato da Pietro Germi con il titolo di Un maledetto imbroglio (1960), in verità abbastanza aderente alla pagina dello scrittore. Qui siamo però in territori televisivi, sebbene gli standard qualitativi dell’epoca permettessero di mettere in scena lavori dalla confezione assolutamente notevole come questo, e vada rilevata allo stesso modo la discreta fedeltà della sceneggiatura firmata dal regista Piero Schivazappa insieme a Enrico Oldoini e a Franco Ferrini. Ma all’epoca la Rai produceva ancora ‘sceneggiati’ di buon livello e trasposizioni letterarie di tutto rispetto. A nobilitare ulteriormente l’opera c’è poi la presenza di Flavio Bucci quale protagonista, in un ruolo peraltro tutt’altro che semplice; fra gli altri interpreti si trovano poi Franco Javarone, Simonetta Stefanelli, Scilla Gabel, Giacomo Piperno, Bruno Scipioni, Massimo Sarchielli ed Eleonora Morana. Se una pecca si vuole ritrovare in questo film, di certo sta nella durata sconfinata: Quer pasticciaccio brutto de via Merulana è infatti diviso in quattro parti da un’ora ciascuna, cosa che permette di adattarsi meglio al romanzo di Gadda, scendendo maggiormente in profondità, ma che risulta comunque un po’ impegnativa per lo spettatore. Schivazappa ha lavorato moltissimo per la tv di Stato; questo è uno degli ultimi titoli da lui licenziati. 5,5/10.
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