Regia di Edoardo Falcone vedi scheda film
Un uomo col vizio del furto, appena uscito di galera, si introduce in casa di un anziano ma, anziché derubarlo, finisce col farci amicizia. Inizialmente stenterà a crederci, ma poi si convincerà che quell'uomo è davvero Babbo Natale.
Discreta produzione targata Lucky Red e Rai Cinema, Io sono Babbo Natale viene girata espressamente per andare in sala durante le feste di fine anno del 2020; due nefasti eventi intervengono però a scombinare le carte in tavola: la pandemia di covid-19 e la morte di uno dei due protagonisti centrali, Gigi Proietti. Il lavoro viene perciò distribuito solamente l'anno successivo e, come ultimo omaggio, esce al cinema nel primo anniversario della scomparsa di Proietti. Si tratta, come è facile intuire fin dal titolo, di una pellicola destinata al pubblico più vasto e dall'atmosfera natalizia candida, lieve e innocua come si conviene; la sceneggiatura firmata dal regista stesso – Edoardo Falcone – è però ben scritta e non manca di solidità e di trovate ironiche funzionanti, nonché di un finale adeguatamente agrodolce. Falcone è qui alla sua terza regia in sei anni e può vantare una sicura esperienza nella scrittura per il piccolo e il grande schermo; a sua disposizione sul set ha anche uno scatenato Marco Giallini, l'altro volto centrale del lavoro, e ancora Barbara Ronchi, Antonio Gerardi, Fabrizio Giannini, Simone Colombari e la piccola Alice Adamu. Confezione ben assestata con fotografia di Maurizio Calvesi e montaggio di Luciana Pandolfelli; il ritmo non è molto compatto e, assieme alla leggerezza della trama, costituisce forse il punto meno apprezzabile dell'opera. 3,5/10.
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