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Le strade del male

Regia di Antonio Campos vedi scheda film

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La recensione su Le strade del male

di Gangs 87
6 stelle

Willard è uno dei tanti marine sopravvissuti alla seconda guerra mondiale, che torna a casa portandosi addosso quella scia di dolore e sofferenza, che ogni conflitto genera. Così decide di buttarsi tutto alle spalle trasferendosi a Knockemstiff, una piccola cittadina dell’Ohio, non prima di aver spostato la giovane cameriera Charlotte, dalle quale avrà un figlio, Arvin. L’esistenza di questo spensierato ragazzino sarà costellata da una violenza inaudita, perpetrata per mano di svariati personaggi che incontrerà lungo il tortuoso e doloroso cammino della sua vita.

 

Ancora una volta Antonio Campos decide di dare voce alla morte e alla violenza. Già partendo dal titolo Le strade del male (il titolo originale The Devil All the Time possiede lo stesso indice malefico) il regista vuole dare allo spettatore un input su quello che sarà l’argomento portante dell’intera trama e il racconto non smentisce le aspettative.

 

Già presente, almeno in parte, nelle sue pellicole precedenti, la morte qui la fa da padrona. Caratterizza la vita di Arvin, interpretato da Tom Holland, che impara talmente a conviverci che sembra, ad un certo punto, nemmeno farci più caso, ed è forse l’unica pecca dell’intero film: la netta sensazione che la violenza sia qualcosa di così comune, nel tempo vissuto dai protagonisti, da essere concepita addirittura come consuetudine.

 

Tanto che ogni personaggio, non solo possiede una natura in gran parte cattiva pronta a sprigionarsi senza pietà in qualsivoglia circostanza, ma è addirittura immune a ciò che di violento gli accade intorno tanto che non ci sono mai espressioni impaurite o sorprese su coloro che la violenza, in qualche modo, finiscono per subirla. La sensazione è quella di aleggiare in un mondo parallelo, un’altra dimensione, in cui la violenza è lecita e ben accetta.

 

Servendosi di un cast di comprimari, sui quali primeggiano Bill Skarsgård, nei panni di Willard, Mia Wasikowska in quelli di Helen (l’unico volto sorpreso dalla violenza) e Robert Pattinson che interpreta il viscido reverendo Preston, Campos costruisce una pellicola cruda e pregna di atti violenti che ha la capacità di catturare lo spettatore per il modo in cui riesce a raccontare quel qualcosa di innaturale con la naturalezza che solo l’essenza del male può portare alla luce.

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