Trama
All'indomani della sconfitta inflitta a Sonny Liston nel 1964, il giovane pugile Cassius Clay incontra Malcolm X, Sam Cooke e Jim Brown. Durante il corso della serata, finiranno per cambiare la storia degli Stati Uniti del sud e della segregazione razziale, definendo l'idea di un nuovo mondo per loro e per la loro comunità.
Approfondimento
ONE NIGHT IN MIAMI: UNA STORICA SERATA TRA 4 LEGGENDE NERE
Diretto da Regina King e sceneggiato da Kemp Powers, One Night in Miami ripercorre quanto accadde in un'incredibile serata del 1964 quando a Miami si incontrarono quattro leggende dello sport, della musica e dell'attivismo politico, per festeggiare uno dei più grandi avvenimenti nella storia della boxe mondiale. Quando il sottostimato Cassius Clay, destinato presto a essere chiamato Muhammad Ali, sconfigge il campione dei pesi massimi Sonny Liston alla Miami Convention Hall, festeggia quanto appena avvenuto con tre dei suoi amici: Malcolm X, Sam Cooke e Jim Brown.
Con la direzione della fotografia di Tami Reiker, le scenografie di Barry Robinson, i costumi di Francine Jamison-Tanchuck e le musiche di Terence Blanchard, One Night in Miami si basa sull'omonima rappresentazione teatrale unendo fatti realmente accaduti con altri frutto della fantasia di Powers. Al centro della storia vi è la serata storica trascorsa insieme da quattro formidabile figure che hanno avuto un ruolo determinante nel movimento per i diritti civili e nello sconvolgimento culturale degli anni Sessanta. A distanza di oltre 40 anni dall'incontro, le loro conversazioni sulla discriminazione razziale, sulla religione e sulla responsabilità individuale, sono più attuali che mai. Ha sottolineato lo stesso sceneggiatore: "La rappresentazione teatrale è nata dal caso o forse dal destino. L'idea mi è balzata in mente, diventando una specie di ossessione, dopo aver letto in un paragrafo di un libro della serata trascorsa insieme a Miami da Malcolm X, Cooke, Brown e Clay, dopo che quest'ultimo aveva inflitto la prima sconfitta a Sonny Liston. Stupito da un incontro che nemmeno la mia fantasia avrebbe potuto immaginare, ho riletto più volte il paragrafo: non riuscivo a togliermelo dalla mente. Mi facevo mille domande sul perché si fossero incontrati, sul perché si conoscessero e su cosa si fossero detti. Ho letto allora tutto ciò che si poteva leggere su ognuno di loro, dalle loro biografie alle interviste, con la speranza di capire meglio le loro personalità. Mi sono dunque fatto una mia idea: i quattro si piacevano perché erano uomini liberi, convinti di ciò che facevano e determinati a portarlo avanti. Negli anni Sessanta non era facile essere così per chi era nero".
"Ho scritto la rappresentazione teatrale - ha continuato Powers - tenendo presente cosa ognuno di loro rappresenta per me. Gli argomenti di cui parlano sono gli stessi che affrontavo io ai tempi del college con i miei amici: quali sono le responsabilità sociali di un artista di colore? Cosa significa essere un atleta nera? Si può essere solo un artista, un cantante o un atleta, senza essere considerato o valutato per il colore della pelle? Si tratta di domande senza tempo: potevano essere poste negli anni Sessanta e potranno porsele anche i giovani di domani".
Il cast
A dirigere One Night in Miami è Regina King, attrice statunitense al suo debutto dietro la macchina da presa. Premio Oscar per Se la strada potesse parlare#, King era alla ricerca del progetto giusto per fare il grande salto e passare dietro la macchina da presa: "Quando mi hanno proposto la storia", ha ricordato… Vedi tutto
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Commenti (6) vedi tutti
L'argomento è attuale e importante, ma sono stati fatti al riguardo dei film più belli di questo.
leggi la recensione completa di tobanisIl mio commento si riferisce solo ai primi 20 minuti, dopo ho fermato il film. C'era qualcosa di forzato e banale nella sceneggiatura e nella recitazione che non mi ha permesso di continuare con la visione. Magari ci riproverò più avanti.
commento di MaurisurfLa messa in scena riesce nel complesso a spostarsi dalla forma teatrale dalla quale il film è tratto,grazie anche ad espedienti narrativi che,per quanto classici,sono usati con acume. Tecnicamente e stilisticamente un po’ troppo "scolastico".Si affanna nel ritmo su più livelli.Buone dinamiche tra i personaggi,cast affiatato.Voto:6.5
commento di ange88lento, a tratti di maniera, ma nella seconda parte intenso e sempre più cogente, Malcom e Clay da una parte gli altri due dall'altra, le strade per emanciparsi dalla "negritudine" divergono, solo alcuni ce la faranno
commento di carloz5A tratti interessante, non v'è dubbio, ma nel complesso un film piuttosto "fiacco", salvato in misura determinante da un paio di riflessioni non banali e soprattutto dalla bravura degli interpreti (menzione speciale a questo proposito per Ben-Adir che si cala con sorprendente mimetismo nella parte)
commento di ilcausticocinefiloNoia
commento di gruvieraz