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The Banana Splits Movie

Regia di Danishka Esterhazy vedi scheda film

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La recensione su The Banana Splits Movie

di giurista81
6 stelle

 

Una decina di anni fa concepii e curai un'antologia collettiva, poi intitolata I Bastardi senza Storia (Edizioni Il Foglio), votata all'horror estremo, ma con valenze sociali. Tra i tanti racconti inseriti ve ne è uno, che lessi per caso in un laboratorio di scrittura (chiedendo poi la liberatoria all'autore), di cui mi innamorai a prima vista. Scritto da Alfredo Mogavero, si intitolava Rottami ed era incentrato su una serie di delitti commessi da Uan, il simpatico pupazzetto di Bim Bum Bam, all'interno dei set televisivi di Cologno Monzese. Un racconto al cui interno figuravano Maurizio Costanzo, Maria De Filippi e in cui andavano in scena le tante trasmissioni che popolano i pomeriggi Mediaset. La cancellazione e la messa al bando di Uan costituiva la goccia che faceva impazzire il piccolo pupazzetto che, animato in modo elettronico, andava in giro per i set a fare macelleria. Mogavero non si limitava agli effetti splatter ma impreziosiva il suo elaborato di un'intensa malinconia e di una spiccata critica al modo di fare televisione del nuovo secolo.

Mi capita ora di vedere questo Banana Splits Movie della sconosciuta Danishka Esterhazy e, dopo una partenza assai blanda, che ti rivedo...? Praticamente il soggetto di Mogavero. Non posso dunque non apprezzare il film, sebbene la sceneggiatura sia inferiore al racconto del “mio scrittore” e il tutto si limiti a essere puro intrattenimento grandguignolesco. Sorprende vedere che il film venga spacciato come “commedia”. “Questo show non è per niente come me lo aspettavo” dirà a giusta causa il piccolo protagonista. Si tratta piuttosto di un B-Movie in piena regola, come di quelli che se ne vedevano negli anni ottanta, con un taglio grottesco ed ettolitri di sangue e frattaglie messe in bella mostra. La regista non va per il sottile e i fan del gore non potranno che apprezzare l'operazione, peraltro realizzata con effetti di scena (e poca computer grafica). Tra i tanti effetti, vediamo un uomo diviso in due con budella in pieno campo, un altro a cui vengono estirpati i quattro arti stile 2000 Maniacs, a un altro viene bruciata la faccia con effetto fiamma ossidrica e poi ancora martellate che fanno uscire gli occhi dalle orbite, vertebre evidenziate da punteruoli conficcati in schiena, un investimento stradale che riduce in poltiglia la vittima e chi più ne ha più ne metta, con il tono musicale scanzonato dei Banana Splits che, tra un omicidio e l'altro, danzano alla maniera dei loro spettacoli comici. Chi è cresciuto negli anni settanta li ricorderà protagonisti di una fortunata serie televisiva per bambini. A cadere vittima sono gli organizzatori del loro show originale, colpevoli di aver deciso di cancellare dalla programmazione lo spettacolo per sostituirlo con qualcosa di più serio. I Banana Splits, delle macchine robotiche, non la prendono bene e confezionano il loro spettacolo grandguignolesco, coinvolgendo quali vittime dei loro giochi gli adulti, ma non i bambini che devono assistere da spettatori alla mattanza. Il tutto va in scena all'interno degli studios televisivi. The Show Must Go On... ma a tutto c'è un limite. Simpatico, con una punta di malinconia finale dovuta alla ribellione di Smorky. “Sarai per sempre il mio preferito” commenterà il bimbo protagonista, stringendogli la mano. Ultima scena con un omaggio a Terminator (l'occhio rosso che si riaccende) e, al tempo stesso, proiettato verso un eventuale sequel.

 

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