Regia di Stelvio Massi vedi scheda film
Terzo film, in poco più di dodici mesi, per il duo Stelvio Massi e Franco Gasparri. Nonostante il titolo e un personaggio protagonista che si chiama Mark, non si tratta di un film collegato ai due precedenti capitoli. Mark qua diviene infiltrato in una banda dedita al terrorismo di valenza internazionale. Cambia il look, assai più trasandato e in odore di Monnezza (pur se edulcorato nel lessico), non più armato di revolver dal calibro pesante e, soprattutto, cambia il cognome (è comunque laureato e coraggioso).
Dardano Sacchetti scrive la sceneggiatura e lo fa con un intreccio più elaborato rispetto ai Mark Il Poliziotto. Massi confeziona per tale via tre capitoli assai diversi tra loro, di cui questo Mark Colpisce Ancora è probabilmente il più interessante. Qua si perde la componente gialla in favore di un taglio drammatico dove, comunque, non manca l'azione. Mark è costretto a sottostare ai crimini dei terroristi e, in un certo qual modo, ne collabora nella realizzazione, flirtando con la donna del gruppo e contribuendo indirettamente alla morte di poliziotti e civili innocenti. Purtroppo, nei punti cardinali della vicenda, ci sono alcune ingenuità di fondo che fanno perdere punti all'opera. Sacchetti, evidentemente, tira via il lavoro per carenza di tempo e non trova soluzioni calibrate. Così vediamo selezionare il protagonista da parte dei componenti di una banda organizzata di terroristi semplicemente perché viene coinvolto in una rissa (per giunta finta) con la polizia e perché piace fisicamente alla donna che lo ha scelto (Marcella Michelangeli). Inoltre la polizia conosce i terroristi, ma li lascia tranquillamente scorrazzare per poter individuare la testa di un'organizzazione che sembra non avere vertici (e infatti non ce li ha). Forzatissima anche la parte finale con il telegiornale che spiattella la foto del poliziotto infiltrato tra i terroristi (sebbene questo continui a vivere nella stessa casa degli stessi), facendo così scoprire ai banditi chi sia la talpa. Insomma, ci pare che le forzature siano un po' troppe e, per certi versi, inverosimili e ingenue. Al di là di questo, è un poliziesco che beneficia del maggiore capitale a disposizione. Massi, oltre a Gasparri, si trova a dirigere attori di maggior calibro rispetto ai precedenti lavori. Abbiamo John Steiner, nel consueto ruolo dello psicopatico nevrotico (curiosamente, nella parte terminale del film, si troverà in a vivere situazione che dovrà ripetere ne I Due Carabinieri), ma anche, in un ambiguo ruolo, John Saxon e Paul Muller.
Stelvio Cipriani torna alla colonna sonora proponendo il suo inconfondibile sound dai toni melò. Purtroppo il film non ebbe il successo sperato, decretando la fine della serie e dell'esperienza cinematografica di Franco Gasparri che non interpreterà più nessun altro ruolo. L'attore marchigiano, tre anni e mezzo dopo, all'età di trentadue anni resterà coinvolto in un gravissimo incidente stradale che lo costringerà all'invalidità permanente.
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