Regia di Enrico Casarosa vedi scheda film
Rispetto ai Pixar storici, ma anche ai recenti "Inside Out" e "Soul", il film di Enrico Casarosa non possiede quella componente filosofica e introspettiva che rende il cinema di animazione apprezzabile anche da un pubblico maturo. E' fondamentalmente un bellissimo cartone per ragazzi, leggero e pulito con una morale di tendenza.
L'Italia è la protagonista assoluta, anche negli evidenti ma non fastidiosi stereotipi e nei numerosi riferimenti a "Pinocchio", anche se il distacco dalla casa paterna per conoscere il mondo affrontando tutte le inevitabili difficoltà fino a diventare bambino vero in "Luca" avviene in maniera molto meno tragica che nel libro di Carlo Collodi.
Luca e Alberto sono allo stesso tempo sia Pinocchio e Lucignolo che il Gatto e la Volpe (a proposito, grande Edoardo!!), la fatina è una simpatica adolescente sfigata (termine che forse negli anni '50 però non era usato) e piuttosto che diventare lui per magia un vero bambino, il burattino/pesce Luca trova il modo di integrarsi in una società che lo considera un mostro.
Luca è quindi ancora un film che parla di inclusione, pur compiendo un passo in avanti stigmatizzato in una frase di un personaggio nel finale il cui senso è che in una società complessa come la nostra, così come in un piccolo borgo di pescatori, integrarsi non significa necessariamente abbattere i preconcetti ma essere in grado di riconoscere le persone pronte ad accettare le diversità, anche se molti continueranno a vederci come mostri.
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