Regia di Pedro Collantes vedi scheda film
Noemi una giovane attrice che vive a New York, torna a Madrid, la sua città natale, luogo di ricordi e affetti che torneranno per stravolgerle la concezione della vita.
Svolto nell’arco di ventiquattro ore El arte de volver”, letteralmente L’arte del ritorno, racconta del ritorno, di quando si tenta di riprendere da dove si è lasciati, senza tenere conto del tempo traditore, generatore di quei cambiamenti imprevedibili quanto immutabili.
Per quanto Pedro Collantes provi ad affidare l’intero svolgimento della pellicola a Macarena García, cucendole addosso un personaggio dal carattere distintivo, la trama, composta da semplici situazioni, rapporti mai spiegati e personaggi che appaiono e scompaiono nel nulla, quasi totalmente privi di spessore narrativo, non riesce a creare l’alchimia necessaria a coinvolgere lo spettatore, che resta sempre estraneo ai fatti raccontati, impossibilitato ad estrapolare l’aspetto sentimentale che resta ai margini.
Privo di una fotografia incisiva, possiede una colonna sonora che solo a tratti sorprende. Caratterizzato da uno svolgimento semplice forse pretende più di quanto riesce veramente a dare.
Seppur brava la García, che nei tratti ricorda una giovane Penelope Cruz, ovviamente non possiede il carisma tale da caricarsi addosso il peso dell’intero film che parte benissimo, si svolge in parte con lentezza e termina con un liberatorio sospiro di sollievo.
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