Regia di Jess Frank (Jesus Franco) vedi scheda film
Titolo circolato per anni in versioni televisive cut, risultando ben migliore della copia integrale lunga oltre due ore. Franco riesce qui a rendere il racconto di De Sade un flemmatico melodramma privo di phatos e sentimento.
Interessante trovare una giovanissima Romina Power che stuzzica il lato sadico dello spettatore: nei panni (obbligatoriamente) discinti della Justine del titolo. Albano Carrisi a suo tempo si è adoperato, inutilmente, per fare scomparire dalla circolazione le copie esistenti dell'edizione italiana, onde evitare che fossero di pubblico dominio le (pochissime peraltro) immagini di Romina nuda. Ecco, questa, assieme alla curiosità -riportata in appendice- delle versioni spinte, è l'unica cosa interessante di Justine ovvero le disavventure della virtù. Jesus Franco gira un film tecnicamente ineccepibile, forse -in virtù dei costumi, del set e della accurata fotografia- tra le sue cose più professionali. Ma anche tra le più noiose. Circolato per anni in versione cut, l'edizione integrale era necessaria per poterne avere una più precisa opinione. E l'uncut (comprensiva di scene in lingua inglese sottotitolate) superando i 120 minuti, non fa che peggiorare le cose.
Franco qui riesce a sprecare un cast stellare (Horst Frank, Jack Palance, Sylva Koscina, Rosalba Neri solo per citare alcuni dei più interessanti interpreti) nel quale, di striscio, si inserisce Kinski come narratore (ovvero nei panni del divino marchese). Le tematiche care a De Sade vengono qui calmierate, annichilite, depotenziate da un insieme di scene che apparentano il film a pellicole da cinema parrocchiale del tempo. Perché è vero che risale al 1968, ma nonostante la scabrosità del tema, l'insolita "ottima" regia di zio Jess qui sembra sprecata nella ricerca di una formalità che priva di interesse l'intera visione. Non si può ferire colpendo con un fiore. E questo è quel che tenta di fare uno Jesus Franco qui inopportunamente addolcito. Mieloso proprio.
Justine, le versioni più spinte
Nel 1975 Jesus Franco realizza De Sade's Juliette anche conosciuto come Julietta 69 e Julietta: un film che contempla scene hard-core e circolato in questa versione come Justine e Justine and the Whip. Anni dopo Massaccesi mette mano al girato di questo prodotto e vi aggiunge scene di altri due film diretti da Franco: Shining sex e Midnight party, dando origine a Le pornolibidini di Justine, altrimenti circolato come Justine, una minorenne deliziosa, a firma di tale Dave Tough (pseudonimo di Jesus Franco).
"La spinta verso l'amore, portata all'estremo, è una spinta verso la morte.” (Marchese De Sade)
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