Regia di Jasmila Zbanic vedi scheda film
VENEZIA 77 - CONCORSO
Una madre sola in una posizione leggermente privilegiata a causa del suo lavoro, contro un sadico gioco di guerra tutto maschile con cui si compirà il genocidio di Srebrenica, che sradicò dalle proprie famiglie e causò la morte di quasi quattromila civili.
Aida è una maestra che si è riciclata come interprete nell'ambito del sanguinoso conflitto civile dei balcani, e, nella sua posizione di traduttrice a davore delle disorganizzate e burocratiche forze militari miste delle Nazioni Unite, percepisce prima di molti altri il dramma che si sta consumando e che si tradurrà in un vero e propdio genocidio di civili.
Pertanto la donna abbandona ogni orudenza per dedicarsi a salvare marito e due figli da una decisione che è già stata presa, e che si risolverà nell'orrore.
La regista di Sarajevo, Jasmila Zbanic, conosciuta in precedenza per il suo film Il sentiero, e poi a Locarno nel bizzarro Love Island presentato a Locarno, racconta l'orrore del genocidio attraverso la guerra, tutta privata e tutta protesa a difendere il destino dei propri cari, di una madre disposta a tutto our di salvare il salvabile: anche a scegliere uno solo dei figli da far sopravvivere.
Non ci riuscirà, ma nella sua sconvolgente storia privata lo spettatore riesce a rispecchiarsi negli orrori e nelle vergogne di un popolo abbandonato a se stesso dinanzi a forze militari Onu inette, disorganizzate, e prive di ogni efficacia per ogni soluzione alternativa contro la furia serbo-bosniaca delle milizie di quel criminale di guerra di Mladic.
Il film coglie in pieno il clima di terrore e di impotenza che tuttavia non impedisce alla tenace protagonista, un fascio di nervi senza sista owr tutto il film, di continuare strenuamente la sua lotta persa in partenza.
Splendida l'interprete di Aida, a cui dà volto nelle sue smorfie tra dolore ed incredulità, una intensa Jasna Duricic, una Meryl Streep dei Balcani che meriterebbe una menziine come migliore interprete.
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