Regia di Malgorzata Szumowska, Michal Englert vedi scheda film
Chissà, cosa scorre nella mente del protagonista, un massaggiatore ucraino che si muove per le eleganti ville di una gated community altoborghese della Polonia. Girato prima della guerra, prima quindi che il tema dei profughi ucraini in Polonia diventasse di dominio globale, il film ricostruisce una magia distorta, dove la disarmante bontà del protagonista non viene incontro a personaggi incattiviti il cui cambiamento per l'incontro col Diverse avrebbe una funzione edificante (come sarebbe stato in una novella ottocentesca); le sue controparti sono donne ricche, annoiate, con traumi vaghi o profondi, ma in tutti i casi riportati con sarcasmo, e tutte leggermente adoranti del suo fisico prestante. È interessante questo scostamento, apre a delle riflessioni non banali. La fotografia però è forzata e non sempre coerente, e in generale il film è tirato un po' in lungo rispetto alle premesse, secondo me. Il cartello finale è una bellissima trovata.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta