Regia di Kornél Mundruczó vedi scheda film
Martha e Sean sono una coppia in apparente armonia, ancorché appartengono a classi sociali diverse: di buona famiglia lei, lui operaio. Martha, in più, è in dolce attesa di una bimba. La tragedia che arriverà a sconvolgere le loro vite è dietro l’angolo: il parto che i due hanno concordato che debba avvenire in casa prende subito una brutta piega, arriverà una ostetrica sconosciuta, Martha perderà la bimba pochi istanti dopo la nascita. Da lì in poi il rapporto con il suo compagno non sarà più lo stesso.
Dramma ben calibrato che indaga il dolore che segue un evento capace di scombussolare la vita di due persone e pertanto di allontanarle inesorabilmente, in quanto - è evidenze - la sofferenza e finanche il fallimento di un progetto comune - quello di avere un figlio - è quanto di più deleterio può esserci nel tentativo di costruire una relazione solida e una famiglia. Qui il lutto fa venire a galla le differenze embrionali tra Martha e Sean: soprattutto i limiti dell’uomo (il personaggio più complesso e ambiguo del film) che reagisce tradendo subito e senza troppi pensieri la sua compagna, al limite tra la violenza fisica e verbale. Più compassata la reazione di Martha che sembra, nel suo dolore, cercare un’accettazione e un nuovo equilibrio che non passi necessariamente dalla vendetta per vie giudiziali nei confronti dell’ostetrica, come invece vorrebbe sua madre, signora di classe ma ottusa e lineare nella sua visione delle cose. Tutto questo dolore è incorniciato nella fotografia di un inverno rigido, neve che cade, strade solitarie e fredde, che sembra immobilizzare e bloccare i personaggi nella loro incapacità di reagire e comunicare. Con tutta probabilità uno dei migliori film drammatici del 2020.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta