Regia di Julia von Heinz vedi scheda film
Narrazione slabbrata, personaggi monodimensionali tagliati con l’accetta, scene di massa meno che dilettantistiche e dialoghi inascoltabili sono la cifra di un film che mostra quanto la cinematografia tedesca – con pochissime eccezioni – stia da tempo cercando una qualche identità.
Una studentessa universitaria (Emde) si unisce a un gruppo di antifascisti che pianificano azioni di disturbo ai comizi dei filonazisti. Invaghitasi del leader del gruppo, la ragazza arriverà a compiere atti estremi.
Narrazione slabbrata, personaggi monodimensionali tagliati con l’accetta, scene di massa meno che dilettantistiche e dialoghi inascoltabili sono la cifra di un film che mostra quanto la cinematografia tedesca – con pochissime eccezioni – stia da tempo cercando una qualche identità. Qui c’è solo il vuoto pneumatico innestato su una vicenda che avrebbe offerto ben altre possibilità.
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